Riceviamo e pubblichiamo dal nuovo comitato ''La Puglia che cambia''.
La Puglia che cambia è il nuovo comitato di simpatizzanti ed iscritti del Partito Democratico, di elettori di centrosinistra. Spinti da una forte vocazione europeista ed ispirati dall’azione politica del già presidente del parlamento europeo David Sassoli, il comitato nasce con l’intento di contribuire a riaccendere lo spirito costitutivo del PD, di fatto mai diventato piena realtà, per fondere le anime progressiste (cattolicodemocratica, socialista, comunista) presenti nel Paese in un unico partito progressista, europeista, moderno, antifascista, femminista, ecologista. Un intento che, specie in Puglia, ha ultimamente perso vigore per rincorrere un inesistente quanto improbabile Centro, finendo per edulcorare l’identità stessa del partito col rincorrere un condensato di alleanze finalizzate solo a vincere le competizioni elettorali senza avere una visione condivisa di futuro e talvolta finalizzata solo a preservare il potere personale.
Crediamo nella soluzione indicata da Bauman: “bisogna ricostituire proprio l'"agorà", lo spazio pubblico del confronto e del conflitto in cui la comunità partecipe potrà ritrovare il giusto equilibrio teso a costruire una società più giusta secondo i principi fondanti del Partito Democratico. L’intendimento è quello di favorire percorsi di democrazia effettiva, di reale partecipazione ai momenti decisionali della gestione della cosa pubblica, insieme alla volontà di costruire un’entità vigile, critica e propositiva rispetto alla vita politica e sociale del paese ed ai meccanismi decisionali e partecipativi dei partiti che a questi valori fanno riferimento, al fine di favorire il rilancio ed il rinnovamento della politica e della cultura riformatrice progressista italiana ed europea; ciò può accadere anche dando il giusto spazio alla base, ai circoli sul territorio spesso chiusi ed abbandonati a se stessi, ai giovani, sino a valorizzare il pensiero ed il confronto tra i singoli iscritti, cittadini per favorire la crescita personale e della comunità tutta.
L’esito sciagurato delle elezioni politiche appena terminate dimostra, se ce ne fosse bisogno, come il centro sinistra, uscito solennemente sconfitto tanto a livello nazionale quanto a livello regionale, abbia abdicato da tempo al perseguimento di questi obiettivi facendo molto poco, al di là delle dichiarazioni di rito e dei programmi cartacei, per le fasce deboli del Paese e per colmare gli insopportabili e crescenti livelli di disuguaglianze sociali, economiche, di genere, civili. Crediamo inoltre che queste votazioni sanciscano la fine del cosiddetto civismo e dei partitini; serve un unico partito di sinistra in cui confluiscano tutti coloro che si riconoscono in un programma progressista, cominciando col riavvicinare tutti coloro che a vario titolo hanno preso le distanze dai partiti di sinistra e coinvolgendo soprattutto il vero vincitore di questa tornata elettorale, il partito dell’astensione.
Il centrosinistra ed il suo principale partito in particolare, deve ricostruire una identità definita ed una visione del Paese certa. Il comitato si è dato una Carta dei Valori che costituisce il vademecum delle finalità ed idealità che perseguiamo e che si possono sintetizzare in:
- Democrazia come valore universale, contro i rischi di governi sovranisti e della cosiddetta “democratura”, cui ci espone in Italia l’attuale legge elettorale, che limita fortemente la scelta dell’elettore. La riforma della legge elettorale deve essere in cima ai programmi dei partiti progressisti.
- Europa al centro di un programma politico fondato sui principi fondamentali della Carta Costituzionale e della Carta europea dei diritti dell’uomo (CEDU); Europa protagonista nello scacchiere internazionale, saldamente collocata nell’Alleanza Atlantica, ma con un ruolo autonomo ed indipendente, non certo subalterno ai nuovi imperialismi che si contendono il mondo.
- Politiche del lavoro; perseguire una politica salariale che dia dignità al lavoro e ponga le persone al centro del processo produttivo. Garantire il salario minimo a chi è senza lavoro, rivisitando l’attuale reddito di cittadinanza ed avviando una seria ed efficace riforma dell’ufficio del lavoro.
- Il sapere (istruzione, cultura, giovani) quale strumento peculiare per superare le diseguaglianze sociali. È volontà degli associati lottare per garantire l’accesso al sapere con percorsi di istruzione e formazione coerenti con la complessità del nostro vivere sociale; frenare il grave ritardo nell’innovazione e nel progresso che provoca l’inaccettabile “fuga dei cervelli”, giovani talenti costretti a cercare altrove spazi per dispiegare ed incrementare le proprie competenze, negate nel nostro Paese per inadeguatezza di risorse strumentali ed economiche; favorire accurati investimenti nel settore dell’istruzione e della formazione con adeguato sostegno alla capacità d’ innovazione in tutti i settori della scienza e delle arti.
- Tutela e salvaguardia dell’ambiente, del clima e del pianeta, quale intervento non più procrastinabile a causa di un uso dissennato delle politiche industriali, energetiche, agricole, ambientali.
- Politiche migratorie e di accoglienza compiute dall’Europa in forma unitaria, capaci di far tornare il Mediterraneo crocevia di culture, saperi, tradizioni e non cimitero di esseri umani.
- Lotta alle disuguaglianze in tutte le sue declinazioni: economiche, sociali, civili, culturali, di genere. - Difesa dei diritti individuali dell'Infanzia e dell’adolescenza e pieno sostegno alle politiche di contrasto all’omofobia e transfobia, alle discriminazioni ed alle violenze contro l'orientamento sessuale, l'identità di genere e le disabilità.
- Lotta al degrado politico ascrivibile innanzitutto al degrado sociale, alla mancanza diffusa di etica, sia in una minoranza di persone che ha tutto ed è arroccata in difesa dei suoi privilegi, sia in una moltitudine di persone che ha poco ma è disposta a tutto pur di avere di più generando vere e proprie sacche di povertà anche estreme.
Finora non si è stati in grado di elaborare nuove strategie idonee ad offrire riscontro alle istanze di aiuto alla povertà, all’uguaglianza, al sapere, al lavoro, all’inclusione sociale, alla tutela del diritto alla salute. Il perseguimento di questi obiettivi è possibile solo con l’unità delle forze che lottano per la giustizia sociale e ambientale attorno a una visione condivisa: ecologista, progressista, femminista, antifascista, attraverso una oculata politica delle alleanze omogenee ed identitarie a livello nazionale, regionale, provinciale, locale, rifuggendo da alleanze ibride e poco credibili o da cooptazioni discutibili. Il partito deve: darsi programmi all’altezza delle nuove sfide e della rivoluzione digitale che ha cambiato un’epoca - finora non si è stati in grado di elaborare una nuova progettualità, altalenando fra improbabili nostalgie o rincorse a destra; redistribuire ricchezze, sapere, potere e accompagnare la conversione ecologica; restituire dignità al lavoro e superare il patriarcato, realizzando una società inclusiva; garantire realmente la più ampia partecipazione di iscritti e non alle scelte politiche; creare un nuovo partito europeo, che contenga tutte le forze progressiste con possibilità di votare candidati non nazionali - non è possibile invocare gli Stati Uniti d’Europa e poi rimanere fermi ancora ai partiti nazionali; tornare fra la gente e dialogare con la gente. Il Comitato, pur nella limitatezza del suo agire, intende impegnarsi per il perseguimento di questi obiettivi consapevole che vi sono momenti nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo, un dovere civile, una sfida morale, ai quali non ci si può sottrarre. Il Comitato, che ad oggi conta già circa 50 adesioni, è costituito da cittadini di Castellana- Grotte, Conversano, Polignano a Mare, Bari, pronto ad accogliere persone di altri comuni limitrofi coinvolgendo tutti coloro che ne condividono le finalità e l’impegno attivo.
In attesa di eleggere gli organi direttivi è retto da un gruppo promotore costituito da Annamaria Ardito (funzionario INPS), Alessandro Campanella (studente universitario), Francesco Lenoci (ingegnere), Marianna Mancini (docente), Vito Ruggiero (pensionato), Piero Montefusco (giornalista e operatore culturale), Valeria Taliento (docente), Alessandra Valente (avvocato), Silvio Zupa (infermiere). Chiunque fosse interessato all’associazione potrà prendere contatti attraverso la pagina facebook “comitato la Puglia che cambia”.