Nel trentesimo anniversario della prima messa, officiata il 24 agosto del 1994, all'ombra del tempietto rupestre di San Bartolomeo di Padula, nell'agro castellanese, ha avuto luogo la tradizionale celebrazione eucaristica all'aperto.
A presiedere, dinanzi a una piccola folla di fedeli, è stato don Giovanni Amodio, parroco di San Leone Magno e vicario zonale di Castellana-Grotte.
Nel saluto iniziale, Angelo Totaro, fautore, con il Ce.Ri.Ca. del recupero dell'antichissimo edificio religioso, ha ricordato gli amici che hanno preso parte, nel corso degli anni, alle celebrazioni all'aperto nel giorno di San Bartolomeo. In particolare, è stata ricordata Francesca Franzoso, insegnante, volontaria e speleologa castellanese, che ci ha lasciati nel giugno scorso.
Per citare l'omelia di don Giovanni, sorprendente il clima di raccoglimento e di serenità tra la piccola assise; splendida, pure, la luce al calar del sole, a illuminare le antiche mura, pregne di storia, eloquenti testimoni dal fascino ultramillenario.
Al termine, dopo la visita della chiesetta d'antichissima fondazione, un vero e proprio tesoro storico e artistico accomunabile agli edifici di Sant'Apollinare a Rutigliano e Seppanibale a Fasano, aperitivo e brindisi all'insegna della convivialità.
Nelle foto di Vanni Sansonetti e di Domenico Sgobba, alcuni momenti dell'esperienza.