L’Azione Cattolica della Parrocchia Il Salvatore conferma anche quest’anno il doppio appuntamento estivo con i suoi associati, per i quali ha organizzato due campiscuola, vissuti presso l’ormai cara e nota Masseria Odegitria, Cassano delle Murge.
Due esperienze formative fortemente diverse, declinate sulle esigenze e sulle età degli educandi, si sono susseguite a cavallo tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Il Camposcuola ACR, svoltosi dal 27 al 30 agosto 2024, ha accolto circa quaranta ragazzi e un’équipe di dieci membri, tra educatori di AC e catechisti di Iniziazione Cristiana.
Il film Wonder (S. Chbosky, 2017), che racconta la storia di Auggie – un bambino con una rara malattia, che per la prima volta affronta l’ostico mondo della scuola e il terreno spesso contorto delle relazioni sociali – è stato il collante delle giornate e ha decretato i temi e gli argomenti di discussione affrontati giorno per giorno da un gruppo che ha visto mescolare l’esperienza dei ragazzi già associati con coloro che potrebbero essere i nuovi membri dell’associazione parrocchiale.
I gruppi di catechismo che si apprestano a vivere il sacramento della Cresima nei prossimi mesi hanno potuto, cioè, affacciarsi con questa prima esperienza di camposcuola a quello che è il percorso educativo che la Parrocchia offre come formazione cristiana post-cresima attraverso l’Azione Cattolica.
Al fine di coinvolgere le diverse fasce d’età interessate – dai 13 ai 15 anni – l’itinerario educativo proposto dall’équipe per questo primo camposcuola ha previsto la riflessione sui rapporti d’amicizia e sulle dinamiche non sempre positive che scaturiscono all’interno dei gruppi – dinamiche che portano alla formazione del cosiddetto “branco” – conducendo ad approfondire i rispettivi comportamenti dei ragazzi e delle ragazze nei confronti del singolo, del diverso e dell’emarginato.
Le esperienze tratte dalla vita di tutti i giorni sono state così rilette e rianalizzate nell’ottica del messaggio evangelico, la cui parola ha permesso di reindirizzare le dinamiche di azione e di pensiero degli educandi, chiamati così a confrontare il modello di vita cristiana con quello messo in atto nella loro quotidianità. I momenti di preghiera mattutini e serali hanno poi contribuito a curare la parte spirituale del gruppo, dimostrando come si possa pregare insieme e in tanti modi diversi.
Pomeriggi divertenti e pieni di giochi, con serate all’insegna della creatività e dell’inventiva hanno arricchito e consolidato i rapporti tra i diversi gruppi, amalgamando e superando la differenza d’età. Dal 2 al 5 settembre si è svolto, invece, il Camposcuola GiovanISSIMI, pensato dagli educatori di AC per i ragazzi dai 16 ai 18 anni, un’età complicata e delicata quella che attraversano tutti coloro che si approcciano pian piano al mondo degli adulti. A seguito dei tanti stimoli e delle differenti pressioni a cui i ragazzi vengono oggi sottoposti, l’idea alla base del percorso educativo proposto è ruotata attorno alla facoltà di scelta.
Crescendo, gli adolescenti si ritrovano di fronte a delle decisioni da prendere – riguardino esse la scelta della carriera, le loro passioni, la suddivisione del proprio tempo tra famiglia e amici. La capacità di giudizio e lo sviluppo dell’individualità, nonché il focus sull’ascolto di sé e dei propri bisogni sono stati gli obiettivi formativi da raggiungere e conquistare, al fine di coltivare una prima consapevolezza sul proprio essere e sul proprio modo di pensare. Ha contribuito alla strutturazione di questo programma, in funzione di cornice generale e di ispirazione, il film di Andrew Heigh, dal titolo Estranei (All of Us Strangers, 2023).
La storia è quella di Adam, sceneggiatore britannico alla soglia dei quarant’anni che, nel pieno del “blocco dello scrittore”, decide di riaprire la sua scatola dei ricordi, cominciando un viaggio attraverso il passato, il presente e il possibile futuro, in un’atmosfera nostalgica e sognante, ma contemporaneamente cruda ed ermetica.
Si estrapolano così, dalla sua vicenda, i nuclei di discussione delle diverse giornate di camposcuola: il confronto con sé stessi e con la solitudine che inevitabilmente si vive nella quotidianità, a discapito di tutte le persone, gli eventi e gli innumerevoli stimoli provenienti dall’esterno; la riflessione sul concetto di famiglia, sul relativo nucleo familiare e sulle esperienze in esso e con esso vissute, il rapporto con la figura genitoriale e la ricerca della connessione; l’estraneità naturale esistente tra tutti gli esseri umani; ancora, l’incontro con don Roberto Massaro ha poi aperto un felice e interessante confronto sulla sessualità, inoltre, le posizioni della Chiesa e degli studi sociologici in merito alla comunità LGBTQ+.
Un lungo e intenso momento serale è stato, infine, dedicato ad una riflessione sul sacramento della Riconciliazione e sull’esame di coscienza che ognuno di noi è chiamato a svolgere, per riconoscere le azioni e i pensieri meno buoni, al fine di perdonarsi e perdonare, riscoprendo l’incontro con Dio in un’età turbolenta e piena di dubbi. Si è tentato di fornire agli educandi ulteriori capacità nella comprensione dei loro processi interni, non nell’ottica della definitiva (e inverosimile) risoluzione, ma della continua scoperta di sé, del continuo mettersi in cammino, del costante accettare l’imprevisto. Il segreto sembra essere quello di non rimandare o accumulare, ma saper distribuire e individuare il giusto peso e il giusto valore a ciò che si vive quotidianamente: «Ogni giorno la gente si sistema i capelli… e perché non il cuore?».
Il bilancio è sicuramente positivo per un anno ricco di cambiamenti e pieno ancora di nuovi progetti per l’AC della Parrocchia Il Salvatore. La lista dei ringraziamenti è, poi, corposa: a partire dalla presenza e dal supporto del parroco, don Antonio Napoletano, che ha accolto le sfide insite nei due progetti, per arrivare al corpo educatori, alle catechiste, alle nuove leve – cioè i neomaggiorenni che si sono approcciati nel ruolo educativo – e ai volontari che hanno dato una mano in cucina.
Un grazie va rivolto alle famiglie, alla fiducia che riversano e rivolgono nelle nostre iniziative, e ovviamente ai nostri associati: grazie a tutti i ragazzi che continuano a camminare con noi e a coltivare la propria fede in maniera attiva, non senza i leciti dubbi e le naturali perplessità, ma con grande spirito e dedizione. Siate gentili e abbracciate la possibilità. L’amore è la meta finale.