Estendere l'obbligo assicurativo a ulteriori fenomeni climatici estremi, in aumento negli ultimi anni, come ad esempio le cosiddette bombe d'acqua.
È l'impegno "strappato" al governo dall'onorevole Patty L'Abbate con la presentazione di un ordine del giorno che è stato approvato dalla Camera dei Deputati. "I nostri emendamenti per eliminare l’obbligo assicurativo -spiega la deputata del M5S- sono stati bocciati: le imprese saranno costrette ad assicurarsi, anche a fronte di costi elevati. Ma almeno siamo riusciti a far approvare il nostro ordine del giorno per impegnare il Governo a includere bombe d’acqua e siccità tra gli eventi risarcibili. Un primo passo importante: se l’obbligo resta, almeno le aziende devono essere realmente protette. Perché di fronte agli eventi catastrofali che conosciamo essere frequenti, non è accettabile pagare senza tutele. Al danno, non si aggiunga anche la beffa".
L'ordine del giorno della parlamentare pugliese del M5S, vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera, impegna il Governo a valutare "l'opportunità di considerare, anche alla luce di un'analisi della dimensione e frequenza dei rischi e dei costi per gli assicurati, la possibile estensione dell'obbligo assicurativo anche ad eventi calamitosi ulteriori rispetto a quelli già previsti dal vigente decreto-legge".
Il testo dell'onorevole L'Abbate propone l'ampliamento della tipologia degli eventi naturali calamitosi che si registrano ormai con notevole intensità e frequenza, provocando danni a infrastrutture, beni e aziende, non espressamente indicati dal testo legislativo che fa riferimento a terremoti.
Nello specifico, vengono indicate "le piogge di elevatissima intensità e breve durata (note come «bombe d’acqua»), che hanno provocato esondazioni urbane e danni ingenti in molte città italiane; i picchi di marea eccezionali, noti come acqua alta, che colpiscono ricorrentemente città lagunari determinando inondazioni e gravi ripercussioni economiche e ambientali; i maremoti, connessi a eventi sismici sottomarini, il cui potenziale distruttivo è ben noto in aree costiere a rischio; la desertificazione del suolo, in aumento negli ultimi anni, che ha avuto impatti devastanti in diverse regioni italiane, tra cui la Puglia, con una progressiva carenza di risorse idriche che ha compromesso l’agricoltura, il settore energetico e la vita quotidiana delle comunità locali".
Invece "la norma individua tra gli eventi da assicurare i sismi, le alluvioni, le frane, le inondazioni e le esondazioni".
Inoltre, la Puglia, viene evidenziato nell'ordine del giorno, "è una delle regioni più vulnerabili rispetto a questo fenomeno, che sta accentuando la pressione sulle risorse naturali e sulle attività economiche regionali, aggravando la già difficile situazione di scarsità idrica e siccità prolungata".
L'obiettivo dell'iniziativa dell'onorevole L'Abbate è quello di inserire "un'esplicita inclusione di tali fenomeni nel perimetro applicativo della norma" in quanto "contribuirebbe a fornire maggiore certezza interpretativa e tutela concreta alle imprese operanti in Puglia e in altre aree del Paese ad alta esposizione a tali rischi, come la siccità".
In sostanza, la proposta consente alle imprese di avere certezze e di assicurarsi contro un più ampio numero di rischi. Mentrele compagnie dovranno predisporre prodotti assicurativi coerenti con gli eventi elencati dalla norma.
La maggioranza, quindi, ha condiviso la proposta dell'onorevole L'Abbate.
L'approvazione dell'ordine del giorno costituisce un risultato importante che fa ben sperare per il testo definitivo della legge che sarà sottoposto alla votazione. Ma soprattutto conferma l'incisività dell'azione propositiva e dell'impegno dell'onorevole L'Abbate e del M5S nel farsi portavoce delle istanze dei cittadini e delle imprese anche dai banchi dell'opposizione.
L'obbligo di stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni ai beni aziendali per le imprese con sede legale in Italia e con sede legale all’estero ma con organizzazione stabile in Italia, con l'esclusione delle aziende agricole, scatterà a fine anno. Il provvedimento attualmente all’esame della Camera -intervenendo nuovamente sull’articolo 1, comma 101, della legge n. 213 del 2023- prorogato ulteriormente I termini per la stipula delle polizze, al 1° ottobre per le imprese di medie dimensioni e al 31 dicembre per le piccole e microimprese.


