Alla fine è successo. La casa di riposo, intitolata a “Maria Boccardi”, sta chiudendo i battenti. E con lei tutti i servizi socio-assistenziali e sanitari correlati. Una storia ampiamente preannunciata, dolorosa, a tratti drammatica.
Ma una storia nella quale si evidenziano numerosi aspetti da approfondire, sia di natura tecnico-sanitaria che di ragione politica.
Alcuni anziani ora sono, realmente, in una situazione d’emergenza: senza parenti e famiglie che possano accoglierli, si ritrovano a che fare con una sorta di “sfratto clinico”. La casa di cura non ha più i requisiti idonei, secondo i NAS: quindi fuori tutti, punto e basta.
Abbiamo ragione di credere però che molto di più si sarebbe potuto fare. Altresì pensiamo che un Sindaco, primoresponsabile nel territorio comunale, della sanità pubblica e del benessere dei cittadini, avrebbe quanto meno potuto occuparsi con più zelo e determinazione della faccenda, nata dopo la visita dei NAS, ad agosto 2013. Tanto più che dai documenti regionali si evince come sia attualmente possibile rimettere in sesto la casa di riposo con pochi accorgimenti ed impedirne così la chiusura.
A complicare il tutto, il completo fallimento dell’operazione “Casa di cura di Pozzo Cucù”, una struttura che pur avrebbe potuto sopperire brillantemente a questo disdicevole evento.
Ma, soprattutto, la nostra attenzione va ai nostri amati anziani, messi fuori da una struttura con il termine ultimo del 28/02/2014, giorno dopo il quale anche i servizi mantenuti in essere per loro, in via straordinaria, cesseranno di essere erogati.
Dove andranno queste persone? Come si potrà sostituire questo servizio e garantire loro la medesima accoglienza, lo stesso calore, la stessa efficienza? Non vogliamo pensare alle conseguenze del distacco di questi anziani da quella casa in cui, probabilmente, avevano deciso di passare i loro ultimi anni di vita, in serenità, nella comunità in cui si erano integrati e nella quale erano ben assistiti.
Evidentemente al Sindaco, alla Giunta e alla maggioranza che governano questo paese questo non interessa. Non c’è stata, infatti, da parte del sindaco e dell'amministrazione quell’attenzione che avrebbe dovuto esserci. Tanto si evidenzia dal fatto che, mentre sono ben note le date di scadenza dei servizi sino ad ora offerti, non lo sono altrettanto le misure assunte per sopperire alla chiusura della casa di riposo “Boccardi”.
Un pensiero particolare, inoltre, lo manifestiamo per tutti i dipendenti e per coloro che operano nella struttura. Soprattutto coloro che oggi, in un’epoca drammatica per la sfavorevole congiuntura economica, si ritroveranno senza il proprio lavoro, senza l’affetto dei propri assistiti con i quali, siamo sicuri, si è creata una reale empatia.
Complimenti vivissimi al Sindaco Franco Tricase, alla maggioranza di centro-destra, alla Giunta, per aver fornito l’ennesimo esempio di disinteresse e disaffezione per la città, per le sue strutture, per il patrimonio sociale e per il futuro di suoi cittadini.