Riceviamo e pubblichiamo la missiva di Stefano Scagliuso, ex-consigliere della Grotte di Castellana s.r.l.
Gentile Direttore,
La ringrazio sentitamente per lo spazio che, con infinita gentilezza, mi sta concedendo. Questo mio pubblico intervento si rende necessario per fare luce circa lo stravolgimento del Consiglio di Amministrazione della “Grotte di Castellana” Srl, voluto e attuato dal sindaco Tricase nella scorsa settimana.
Per entrare meglio nei dettagli dell’argomento, è necessario riportare la recente cronistoria di quello che, in questi mesi, è successo alle Grotte di Castellana. Dopo tre anni di mandato amministrativo e alla luce degli inconfutabili risultati ottenuti, nel giugno del 2011, il sindaco Tricase, a nome dell’Amministrazione Comunale, rinnovava la fiducia al Consiglio di Amministrazione uscente della “Grotte di Castellana” Srl.
A distanza di soli sei mesi, il Consiglio Comunale approvava una mozione d’impegno al sindaco affinché fossero revocati e rinominati i Consigli di Amministrazione e i Collegi Sindacali delle due società municipalizzate del Comune di Castellana Grotte (Grotte di Castellana Srl e Multiservizi Spa) perché era venuto meno il rapporto di fiducia (non si sa perché!), per salvaguardare gli interessi dei lavoratori (che non si sa come sarebbero potuti essere lesi!) e per permettere al nuovo sindaco, eletto alle ormai prossime consultazioni elettorali, di poter attuare il sistema dello spoil system e, quindi, sostituire gli stessi organi con persone di fiducia. Ricordo che in quell’occasione il sindaco Tricase, pur dichiarando che non vi erano motivazioni di giusta causa e lodando apertamente l’ottimo lavoro svolto dai Consigli di Amministrazione delle due società interessate, votò a favore della suddetta mozione: cioè, con quel voto, impegnò se stesso!
L’11 gennaio scorso, richiamando la mozione appena esposta, il sindaco Tricase procedeva con la revoca del solo Consiglio di Amministrazione delle Grotte di Castellana, dal quale provvedimento scaturiva il ricorso al TAR Puglia dell’allora Presidente Maurizio Pace. Dopo quest’atto di revoca, questo Consiglio di Amministrazione restava in carica, in regime di prorogatio, fino allo scorso 31 marzo, giorno in cui Maurizio Pace rassegnava le proprie dimissioni dalla carica di Presidente della società al fine di potersi candidare quale Consigliere Comunale nella coalizione del candidato sindaco Tricase.
Da quel giorno, il Consiglio di Amministrazione della Società, richiamando la vigente normativa e lo Statuto Sociale, era regolarmente guidato dal sottoscritto (che prendeva le funzioni di Presidente) e dal Consigliere Montaruli; ma il sindaco Tricase, con una solerzia mai vista in cinque anni di amministrazione, chiedeva la convocazione di un’assemblea ordinaria (la cui convocazione spetta esclusivamente al Presidente della Società) per poter revocare il Consiglio di Amministrazione in carica e nominarne uno nuovo. Senza indugio, allora, nel rispetto della normativa vigente, ho provveduto a convocare l’assemblea richiesta, ma il sindaco Tricase, mosso evidentemente da motivazioni lontane dall’interesse della Società bensì squisitamente elettorali, riteneva la data della convocazione non idonea e convocava lui stesso un’assemblea, senza rispettare le modalità di convocazione e, soprattutto, senza convocare il sottoscritto (in barba al codice civile allo Statuto Sociale)!
Così lo scorso 28 aprile, a soli sette giorni dalle consultazioni elettorali, nonostante una mia nota, dove dichiaravo di non aver ricevuto alcuna convocazione (qualcuno ben informato mi aveva verbalmente avvertito di questa assemblea), il sindaco Tricase, nonostante l’assemblea non fosse regolarmente convocata e con l’avallo del consigliere Montaruli e del Collegio Sindacale, revocava solo il sottoscritto e nominava il nuovo Consiglio di Amministrazione della Società.
Ma le gravità non finiscono qui, perché il sindaco Tricase, per giustificare la mia mancata convocazione, meschinamente dichiarava in assemblea che un mio famigliare si era rifiutato di firmare la ricevuta della famigerata convocazione: niente di più falso, ma su questo si esprimeranno gli organi competenti.
Richiamando la mozione sopraccitata, ad oggi il sindaco Tricase non ha ancora provveduto a revocare il Consiglio di Amministrazione della Multiservizi Spa e i Collegi Sindacali delle due società municipalizzate. Si può, dunque, evincere che tutto questo sconvolgimento abbia fini diversi da quelli di una buona amministrazione. A sette giorni dal voto non si può non pensare che non ci siano interessi specifici circa la gestione delle Grotte. Come se le Grotte fossero solo un contenitore economico-elettorale da sfruttare a piacimento di poche persone. Come se le circa 180 unità lavorative che prestano la loro professionalità e la loro vita per le Grotte, fossero solo carne da macello da corteggiare e illudere in periodo elettorale e abbandonare durante gli anni di amministrazione. Con questo cambio di amministrazione, al quale ne seguirà sicuramente un altro tra qualche settimana sia in caso di vittoria del candidato sindaco Tricase (l’ha dichiarato lui stesso) sia in caso di vittoria di un altro candidato sindaco, si produrrà solo un fisiologico rallentamento della macchina amministrativa: dalle importanti quanto urgenti trattative su tavolo provinciale con le organizzazioni sindacali, alla programmazione della stagione turistica che in questi giorni sta entrando nel vivo. Per non parlare della perdita di un importante riferimento a livello nazionale come la mia carica di consigliere nel Consiglio Direttivo dell’Associazione Grotte Turistiche Italiane che adesso perde di significato poiché non rappresento più le nostre grotte.
Concludendo, ritengo che questo modo di fare del sindaco Tricase, sia lontano dal concetto di bene comune e giusta amministrazione di una comunità cittadina. Evidentemente la mia “colpa” è stata quella di sostenere un candidato sindaco a lui avverso e il trattamento riservato oggi a me e, nel passato, agli ex assessori Tinelli, Ramirra ed Elefante (ai quali va tutta la mia stima e amicizia) è da “pulizia etnica”. “O sei con me o sei contro di me”; questo motto è stato il leit motiv di cinque anni di un’amministrazione che, purtroppo, anche il sottoscritto ha contributo, sbagliando, a far eleggere.
A pagare le conseguenze, purtroppo, di questa triste storia, è sempre e solo la comunità e i tanti lavoratori delle nostre Grotte.
Castellana merita di più.
STEFANO SCAGLIUSO
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