Interessantissimo incontro presso il Park Hotel "La Grave" con Sandro Donati, grande allenatore e dirigente sportivo a livello internazionale, uomo di sport a tutto tondo, ma soprattutto instancabile e strenuo oppositore della pratica del doping nello sport. Si è parlato del suo libro-denuncia, incentrato su questa piaga sportiva e sociale.
L’incontro, indirizzato a sportivi, insegnanti, giornalisti, semplici persone interessate a capirne di più, è stato organizzato da Atletica Freedogs, Kinesport Castellana, Mens Sana ed Unione Ciclistica Castellanese, patrocinato dal Comune di Castellana Grotte e dalla Fondazione Gianni Benzi onlus, gestito da Antonello Minoia e condotto da Emanuele Caputo, giornalista e medico dello sport. Presente all’incontro Adriana Ceci, ematologa, parlamentare ed europarlamentare che, nel suo molteplice ruolo, ha spesso affiancato Sandro Donati nelle sue battaglie.
Abbiamo avuto occasione di leggere questo libro e, nonostante qualche anno di esperienza nello sport, ne siamo rimasti profondamente colpiti.
Con una prosa scorrevole e chiara, con un ritmo incalzante, ricco di denunce tanto sconvolgenti quanto circostanziate, l’autore non risparmia nomi e cognomi di illustrissimi personaggi sportivi vincenti grazie al doping; di dirigenti sportivi ai massimi livelli che lo favoriscono, lo impongono, lo proteggono; di eminenti politici che lo ignorano volutamente; di medici e scienziati che ne massimizzano gli effetti, nascondendone le insidie per la salute; di tanti personaggi esterni allo sport che ne traggono benefici economici. E non vengono neanche risparmiati giornalisti e certa magistratura al servizio del sistema.
Abbiamo usato tutti i verbi al presente perché, come ben spiegato da Sandro Donati, questo fenomeno è tutt'altro che sotto controllo come vorrebbero farci credere, grazie a sporadici episodi di doping dati in pasto all’opinione pubblica. Anzi, il doping si va sempre più diffondendo tra gli atleti in tutte le categorie, anche quelle marginali, ma anche tra i semplici praticanti, nelle palestre, e non solo in quelle destinate al body building. Ci sono troppi interessi nella commercializzazione di sostanze dopanti, anche se definite illegali.
Ma il professor Donati non si limita a denunciare. Nel suo ruolo di alto dirigente sportivo, ha intrapreso tante iniziative tendenti, se non a sconfiggere, almeno a contenere i danni del doping. Moltissime di esse sono state bloccate o semplicemente soffocate.
Tra queste, ci ha colpito un’iniziativa che ci è sembrata quella che avrebbe potuto dare una seria svolta a questa lotta: la formazione degli insegnanti nella prevenzione del doping tra gli studenti. Questa iniziativa, lanciata nel 2001 ed indetta dal Ministero della Pubblica istruzione, coinvolgeva direttamente Donati come responsabile scientifico del progetto e quindi gli abbiamo chiesto perché l’iniziativa non ebbe seguito e se ritiene che debba essere riproposta.
Ci ha risposto che, dopo un primo corso che coinvolse 450 insegnanti, l’iniziativa si mostrò subito per quello che era considerata da chi ne concesse la realizzazione, ovvero una ulteriore occasione utilizzata a fini esclusivamente personali.
Ma il professore, come confermato anche dal Dirigente Scolastico dell'I.P.S.S.E.O. "Angelo Consoli" Giuseppe Vernì, ha dichiarato che la prevenzione tra i giovani potrebbe sicuramente essere una delle soluzioni al problema.
Insomma è quanto mai necessaria una presa di posizione dal basso, oltre che dall’interno come fa da anni il professor Donati.
Noi potremmo cominciare leggendo questo libro e diffondendone il contenuto.
Per finire, "piccolo" particolare: l’autore non riceve alcun beneficio economico da questa pubblicazione perché ha ceduto ogni diritto d’autore a favore dell’editore “Gruppo Abele di don Luigi Ciotti”, che tutti conosciamo per le sue valenze sociali.
(ph. Guglielmi)