A Castellana-Grotte, il presepe è una cara consuetudine in tante case.
Valenti presepisti brillano per la loro perizia, uno su tutti Stefano Conte, si tengono mostre, come quella fotografica dedicata al maestoso presepe di Marco Lanera ospitato dalla chiesa di Santa Maria del Suffragio, detta del Purgatorio; vi sono competizioni, come il Presepiamo di Castellana Conviene Confesercenti.
Ma, al di fuori della Penisola, in particolare del Tacco d'Italia, cosa si sa delle magnifiche Natività meridionali? Come valorizzare oltre i nostri confini l'arte e la tradizione legate al presepe?
Recente, a riguardo, la proposta del senatore nocese di Noi con l'Italia Piero Liuzzi. Chiede, infatti, in una lettera indirizzata al Presidente del Senato, che "Il presepe venga annoverato fra i siti immateriali dell'Unesco e riconosciuto come patrimonio dell'umanità da tutelare". Membro della Commissione Istruzione e Beni Culturali di Palazzo Madama, Liuzzi chiede che "Sia il Parlamento a proporre il riconoscimento della tradizione tutta italiana del presepe nel patrimonio mondiale dell'umanità, affinché non se ne disperda la tradizione e venga valorizzata l'attualità dell'impianto compositivo armonicamente confacente alle peculiarità oro-corografiche della Penisola".
Quali i vantaggi del riconoscimento? "Il riconoscimento Unesco per il presepe italiano potrebbe corroborare un elemento di identità più volte messo in discussione da un malinteso senso di multiculturalismo, dovrebbe essere accompagnato da protocolli di natura tecnico-creativa, istituirebbe un processo virtuoso di valorizzazione delle numerose natività che nel corso dei secoli sono state realizzate a corredo della statuaria natalizia". Per Liuzzi, "Il presepe come modello di ricreazione paesaggistica potrebbe concorrere all'auspicabile processo educativo della cura del bello rivelandosi fattore permanente di mitigazione delle spinte distruttive ambientali".
Nella foto, un particolare del presepe Lanera fotografato da Pasquale Ladogana.