Come da programma, nonostante il rigore dell'inverno e una pioggia senza tregua, la scorsa notte ha avuto luogo la Diana.
Si tratta della suggestiva manifestazione religiosa prodromica ai festeggiamenti in onore di Maria Santissima della Vetrana che avranno luogo nei giorni 11 e 12 gennaio a Castellana-Grotte; segno di giubilo e gratitudine per la grazia ricevuta, nel corso delle Fanove, dalla prima serata del venerdì i castellanesi daranno fuoco a centinaia di pire in onore della Madonna della Vetrana, la Santa liberatrice dalla peste del 1691.
Con la Diana, dunque, si è entrati nel vivo dei preparativi per la trecentoventottesima edizione.
Alle prime luci di domenica 6 gennaio, da piazza Nicola e Costa, ha avuto luogo la suggestiva visita notturna ai frantoi oleari del territorio castellanese, con la banda cittadina al seguito, per la raccolta dell'olio destinato ad alimentare la lampada della Vergine. Quest’anno sono stati visitati i frantoi Festino Domenico in S.C. Foggia di Maggio, Manghisi Pietro in via Santomagno, Oleificio Sociale Cooperativo."A. Viterbo" di via Turi, Rotolo Antonio di S.C. Cucumo, Frantoio Sgobba di S.C. Spirito Santo, Valente Vitantonio & C. di via della Resistenza. Sosta, pure, agli altari preparati dai fedeli di via Buonarroti, e della Villetta di via del Lago, momento di preghiera all'I.R.C.C.S. ''Saverio De Bellis".
Numerosi i fedeli che, assieme ai componenti del sodalizio organizzatore, il Comitato Feste Patronali di Castellana-Grotte guidato da Michele Guglielmi, hanno accompagnato il corteo. In rappresentanza della Civica Amministrazione, il sindaco Francesco De Ruvo, l'assessore comunale Vanni Sansonetti, i consiglieri comunali Emiliano Sansonetti e Domenico Quaranta.
A mitigare il rigore della gelida notte di gennaio sacri inni, come “Ave immortal benefica” di Angelo Maria Mastromattei. A cullare gli stanchi pellegrini, poi, la dolce nenia che ha dato il nome alla manifestazione, la “Diana”. Si tratta di una composizione del maestro Pasquale Pedote, oriundo di Polignano a Mare e ai primi del Novecento direttore della banda cittadina. In seguito, il maestro Pietro Lanzilotta prima e il compianto maestro Nicola Corbascio dopo, effettuarono le trascrizioni ancora in uso ai giorni nostri. L'intitolazione a "Diana" si riferisce certamente a "Stella Diana", o Venere. L'appellativo di Stella Diana, peraltro, che fu della dea Diana/Artemide, è sovente accostato alla Madonna, secondo la consueta comprensione cristiana dei simboli e degli istituti pagani. Un'ideale accostamento - insomma - tra l'amore materno di Maria e la luce nelle tenebre che accompagna e conforta prima del sorgere del sole.
Frantoio Manghisi - foto E. Rubino
Via Buonarroti - foto E. Rubino
Villetta di via del Lago - foto E. Rubino
Frantoio Valente - foto E. Rubino
Frantoio Rotolo - foto E. Rubino
Oleificio Cooperativo ''Viterbo'' - foto E. Rubino
I.R.C.C.S. ''Saverio De Bellis'' - foto E. Rubino
l'arrivo al Santuario Madonna della Vetrana - foto M. Micca Longo
l'arrivo al Santuario Madonna della Vetrana - foto M. Micca Longo
la cerimonia dell'olio - foto M. Micca Longo
la cerimonia dell'olio - foto M. Micca Longo
la cerimonia dell'olio - foto M. Micca Longo
la cerimonia dell'olio - foto M. Micca Longo
la cerimonia dell'olio - foto M. Micca Longo
la cerimonia dell'olio - foto M. Micca Longo
la cerimonia dell'olio - foto M. Micca Longo
la cerimonia dell'olio - foto M. Micca Longo
la cerimonia dell'olio - foto M. Micca Longo
la cerimonia dell'olio - foto M. Micca Longo
la cerimonia dell'olio - foto M. Micca Longo
la cerimonia dell'olio - foto M. Micca Longo