Ecco la missiva del sindaco Francesco De Ruvo inviata al primo cittadino Flavio Dall’Agnol in ricordo del nostro concittadino scomparso.
Caro collega,
è con enorme piacere che trasmetto questo scritto che spero potrà essere letto in occasione del giorno della commemorazione. Ti ringrazio per aver reso partecipe il Comune di Castellana-Grotte a questa vostra lodevole iniziativa, mai quanto oggi è importante il ricordo di chi ha dato la vita per la nazione, per vederci per sempre uniti e per quello spirito di servizio che deve essere la bussola del nostro agire.
Il Caporale Vito Michele Nasuto, seppellito nel Cimitero Militare “Ten. Sergio Amelotti” di Borso del Grappa, è uno dei 184 caduti di Castellana-Grotte nella Prima Guerra Mondiale. I numeri ed i nomi delle vittime di quella immane tragedia, sono riportati nel monumento dei caduti posto nella piazza principale del nostro paese, dinnanzi al quale, il 4 novembre di ogni anno, celebriamo un momento di ricordo a testimonianza del grande rispetto che la nostra comunità ha per quei figli che hanno dato la vita per la nazione.
Il sacrificio del Caporale Vito Michele Nasuto non è stato vano, e vorremmo anche noi che la sua memoria sia perenne e mantenuta viva insieme a quella di tutti i caduti della grande guerra. Della sua storia abbiamo un breve estratto presente nella pubblicazione a cura della Civica Biblioteca, numero 17/2017, denominata “Fogli per Castellana”.
Nella lista che è pubblicata nel libro, redatto sulla base della documentazione in possesso del Comune, purtroppo sono presenti solo 150 caduti. All’appello ne mancherebbero 34. Lacuna che cercheremo di colmare accedendo ai registri di morte dal 1934 in poi. Un errore procedurale di quegli anni portò il Ministero della Guerra a trasmettere ai Comuni i documenti dei deceduti anche svariati anni dopo il decesso del soldato. Con vivo rammarico è giusto ammettere che, probabilmente, molti di quei 34 furono dati per dispersi e quindi sepolti in fosse comuni.
Tra qualche giorno ci accingiamo a vivere il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale. Quando la Nazione entrò nel conflitto, Castellana-Grotte contava poco più di undicimila abitanti, la maggior parte braccianti agricoli e piccoli artigiani, con poche fabbriche legate alla tessitura e tintoria o anche alla produzione di vino. L’inizio del Novecento fu caratterizzato da un’economia in forte crescita per la nostra zona, grazie anche alle intuizioni di uno dei primi industriali di Puglia, il castellanese Saverio De Bellis. Una crescita economica che però dovette subire un brusco arresto per via dell’ingresso dell’Italia nel conflitto. Un arresto al quale va aggiunta la grande perdita di capitale umano, 16 milioni furono i morti tra civili e soldati in tutta Europa.
È nostro dovere ricordare quell’immane tragedia umana e sociologica. Una generazione è andata via, scomparsa nelle trincee, nelle macerie dei palazzi andati distrutti e nelle epidemie che trovarono nella carestia e nella fame generale terreno fertile per la loro diffusione.
Noi possiamo solo immaginare la sofferenza dei soldati dell’epoca, circa 60 milioni quelli coinvolti in Europa. Quella dura vita nella trincea, le privazioni materiali, la costante minaccia della morte, impose ai combattimenti la necessità di dover affrontare enormi conseguenze psicologiche collettive ed individuali, che andavano dalla nevrosi da combattimento, al reinserimento nella società fino alla nascita delle associazioni dei reduci. La guerra impose uno sforzo popolare mai visto prima. Enormi masse di uomini furono mobilitate sul fronte interno così come sul fronte di battaglia, dove i giovanissimi soldati dovettero sacrificare tutto. Quel sacrificio di tanti giovani chiamati alle armi e le sofferenze delle popolazioni civili coinvolte negli eventi bellici non devono mai essere dimenticate. Nel solco di quanto detto e per i sentimenti che il ricordo di questa amara vicenda ci genera, approfondiremo ogni anno, magari con il coinvolgimento di tutte le istituzioni presenti nel nostro territorio, questi temi che per quanto tragici fungono da monito per le giovani generazioni affinché mettano in prima linea la voglia di andare avanti, la voglia di incontrarsi, di discutere serenamente sui problemi senza mai cedere alla violenza ed infine la crescita di quel sentimento di unità nazionale ed europea che non deve mai mancare.
Caro collega, ti ringrazio per l’opportunità che ci hai riservato. La tua iniziativa ci ha ricordato che la storia di questa nazione ci ha riservato dei momenti tragici e da quelli vogliamo ripartire con lo spirito di rinascita che questa terra ci ha tramandato.
Cordialmente
Francesco De Ruvo, sindaco di Castellana-Grotte