Al via stasera la quinta edizione del San Leo Music Fest, il programma di eventi musicali organizzato da Comune di Castellana Grotte, Officina Musicale, Dionisio Beatrice creative designer e Antonello Minoia storie da raccontare, con il patrocinio di Regione Puglia – assessorato all’Industria Turistica e Culturale e di Città Metropolitana di Bari e con la collaborazione di Accademia Siena Jazz, Bed&Rec, Auand, Associazione Legato a Mano, Associazione musicale culturale Nino Rota, Casa Musicale Luisi e Associazione 1171 l’Origine.
Fino a domenica 26 agosto sarà largo San Leone Magno a Castellana Grotte (Ba) la sede del festival che, in questa edizione, punta ad unire musica, spettacolo, arte, cultura, promozione del territorio ed enogastronomia con tante iniziative collaterali.
Sul palco principale di San Leone Magno, per tutto il prossimo weekend, i concerti con Gianluca Petrella Trio 70’s (venerdì 24), Danilo Rea (sabato 25) e Siena Jazz Summer Excellence feat. Simone Graziano (domenica 26).
Nel 2018, il San Leo Music Fest integra anche una incredibile proposta culturale: prima dei concerti sul palco principale sarà possibile effettuare una visita guidata all’interno della Chiesa Matrice, alla scoperta delle statue di Aurelio Persio, a 500 anni dalla nascita dell’artista. L’iniziativa è a cura dell’associazione Legato a Mano.
Il San Leo Music Fest è realizzato con il contributo di Dico Castellana Grotte.
Inizio dei concerti in largo San Leone Magno, come sempre, previsto per le ore 21 (ingresso gratuito).
Ecco il programma
Venerdì 24 agosto 2018 - GIANLUCA PETRELLA "TRIO 70's"
Gianluca Petrella - trombone, sampling, effetti
Michele Papadia - Hammond Organ, Würlitzer, Moog, effetti
Stefano Tamborrino - batteria, percussioni
Amici da una vita, Gianluca Petrella e Michele Papadia rinnovano un sodalizio ventennale in un nuovo divertente progetto, con radici nella popolare Black Music. "Trio 70's" nasce da un processo di maturazione di Petrella, deciso a dare nuova linfa e un ritmo diverso alle proprie produzioni e che unisca sonorità nord-europee al sound di Detroit e alle nuove frontiere dell'elettronica, comprese le forme hip hop di J Dilla. Sono bastate poche ore di prove per capire che la strada era quella giusta e che il feeling naturale rimasto intatto fra i due sarebbe stato la base necessaria per dar vita a un suono omogeneo e potente.
Un viaggio indietro nel tempo tra tinte acide e sonorità funk, dove le radici e i pensieri scavano nelle profondità viscerali della Black Music della metà del secolo scorso, per aprirsi e sfociare nella contemporaneità. Gianluca Petrella abbraccia ed esplora oltre quarant'anni di musica per dar vita al nuovo trio con Michele Papadia e il giovane e talentuoso drummer Stefano Tamborrino, ricercando equilibrio fra ricerca e interpretazione.
Il trombone di Petrella, giunto a un'indubbia fase di maturità, sfuma afro-beat, nu-jazz e hip hop, con incursioni nella musica elettronica e nel free, in un dialogo continuo, liquido, cerebrale e viscerale al tempo stesso, con un potente supporto ritmico del Moog, i caldi intrecci armonici e ritmici dell'Hammond, e un solido groove creativo delle percussioni.
Un "Hammond Trio" ad alto tasso di libertà espressiva, divertente, creativa e carica di stimoli in crescita costante, con un repertorio completamente originale, nuovo e inedito e completamente arrangiato da Gianluca Petrella.
Sabato 25 agosto 2018 - DANILO REA "SOMETHING IN OUR WAY"
Danilo Rea - piano solo
"Something in our way", ovvero i Beatles e i Rolling Stones nell'universo jazz di Danilo Rea. I successi delle due band britanniche icone della musica pop e rock dagli anni '60, uniti sul filo delle note del piano di Danilo alla memoria di tutti noi e racchiusi nel suo nuovo disco in piano solo, pubblicato per Warner Music Italy. Nell'album i brani di Lennon, McCartney e Harrison, da sempre riferimento musicale e colonna della formazione di Danilo, s'intrecciano con i pezzi di Jagger e Richards.
"É stata una grossa sfida per me", racconta. "Non é la prima volta che affronto il repertorio dei Beatles perché con le loro canzoni sono cresciuto e dal vivo li suono spesso". "La cosa sorprendente", prosegue, "è che lavorando a questo progetto mi sono avvicinato tantissimo ai Rolling Stones e suonando i loro brani che a pelle sento più vicini, mi sono reso conto di quanto siano potenti: una bella lotta ma alla fine credo di aver trovato una chiave di lettura che possa rendere onore a entrambi questi grandi gruppi".
In "Something in our way", le differenti vie musicali delle due formazioni convivono, si alternano e si uniscono nelle note di Rea, superando l'eterna dicotomia. Dalla melodia di Let it be, all'appassionata Angie, passando per il ritmo di Ob-la-dì Ob-la dà e l'energia di Jumpin' Jack Flash, Danilo scompone, riarrangia e ricostruisce, fino a restituire la musica che si colora di nuove sfumature.
"In un lavoro in piano solo, la vera difficoltà è arrivare a esprimere con un solo strumento, e soprattutto senza la voce, la pressione di una band completa", spiega. "Quello che ho cercato di trasmettere con questo disco è un senso di apertura verso tutto, perché in realtà la musica è una sola e alla sua base c'è la melodia: è fatta per generare emozioni e la chiave per arrivarci è tutta lì".
Così, con il suo talento capace di spaziare su qualunque repertorio, la sua sensibilità musicale, il suo estro gentile e la sua forza creativa, Danilo plasma la melodia schiudendo le porte a infinite possibilità che si aprono agli ascoltatori.
Uno show dinamico in cui l'improvvisazione è protagonista, proiettando gli spettatori in un mondo le cui strade sono ancora tutte da scoprire. "Io improvviso sempre durante i concerti, odio avere una scaletta", racconta. "Nel live ci saranno le canzoni di Something in our way ma nulla è già deciso: per me un concerto è come un salto in un mondo che ti si apre strada facendo. È un po' come raccontare una storia, cercando di costruirla parola dopo parola, e trovando spunti per reinventarla ancora, sempre viaggiando melodicamente sul filo dei ricordi comuni".
Domenica 26 agosto 2018 – SIENA JAZZ SUMMER EXCELLENCE FEAT. SIMONE GRAZIANO
Paolo Petrecca - tromba
Claudio Suriano - chitarra
Davide Paulis - contrabbasso
Simone Brilli – batteria
Simone Graziano in questi anni si sta affermando principalmente per le sue doti di pianista e compositore, dando vita a un tipo di musica che sta influenzando la nuova generazione di musicisti italiani. Nato a Firenze, si diploma col massimo dei voti in pianoforte classico sotto la guida del Maestro Stefano Fiuzzi presso il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze. Contemporaneamente alla musica classica, approfondisce lo studio del linguaggio jazz frequentando la Berklee School of Music di Boston e conseguendo la laurea specialistica in composizione e arrangiamento jazz. Si perfezionato con maestri quali John Taylor, Kenny Wheeler, Mulgrew Miller, Riccardo Fassi, Enrico Pieranunzi, Stefano Bollani, Franco D'Andrea, Aaron Goldberg.
Negli ultimi anni ha avuto l'occasione di suonare e registrare con molti musicisti, tra cui Ares Tavolazzi, Tim Berne, Chris Speed, David Binney, Gilad Atzmon, Battista Lena, Paul McCandless, Stefano Bollani, Dan Kinzelman, e tanti altri. Nel 2009 registra il suo primo CD Lightwalls (Dodicilune) con Ares Tavolazzi e Stefano Tamborrino. Nel 2013 esce Frontal il primo disco da leader del quintetto che porta lo stesso nome, cui fa seguito Trentacinque nel 2015, registrati entrambi per Auand Records con Stefano Tamborrino, Dan Kinzelman, Gabriele Evangelista, Chris Speed, David Binney. Nel 2016 viene invitato da L'Espresso a registrare un album per la collana "Il Jazz Italiano". Registrerà col gruppo Purple Whales, di cui cura gli arrangiamenti, vincendo il premio SILLUMINA, a seguito del quale svolge un lungo tour per tutta l'Italia della durata di un anno. Nel 2017 esce, sempre per Auand, il suo ultimo lavoro discografico Snailspace in trio con Francesco Ponticelli al contrabbasso e Tommy Crane alla batteria.
Simone Graziano si esibisce nei più importanti jazz club e sui palchi dei più importanti festival nazionali ed internazionali quali Umbria Jazz, Jazz&Wine of Peace, Jazzenbess, Vicenza Jazz Festival, Roccella Jazz Festival, Torino Jazz Festival, Festival Crossroads, Musicus Concentus, JazzMI, Auditorium Parco della Musica, Torrione Jazz Club, Pinocchio Jazz Club, Galway jazz Festival ed ha effettuato un lungo tour in Asia nel 2016 suonando nelle più importanti venues della Cina (Xiamen, Shangai, Beijing, Shenzehn, Guahnzhou).
Grazie ai numerosi progetti che ha presentato in questi ultimi anni, Simone ha raccolto il consenso unanime della critica specializzata ed è stato sempre votato fra i migliori artisti, gruppi e dischi Italiani nel referendum Top Jazz di Musica Jazz nel 2013, 2014 e 2015, 2016. Come sideman ha registrato circa una ventina di dischi e solo nel 2017 sono usciti quattro album che lo vedevano presente nella veste di pianista: (Cristiano Arcelli "Almost Romantic" Encore Records, Cristina Zavalloni "Special Moon" Encore Records, Francesco Cusa "From Donald Trump to Sun Ra" Cleanfeed). Ha tenuto seminari e masterclass presso conservatori Europei quali Maastricht, Rotterdam, Tbilisi.
Dal 2016 è vicepresidente di MIDJ (Associazione Musicisti di Jazz). Dal 2017 è direttore artistico della rassegna "A jazz Supreme" per la prestigiosa associazione Musicus Concentus di Firenze. Dal 2018 è presidente dell'Associazione Italiana Musicisti di Jazz (Midj).
Maggiori informazioni sul sito www.officinamusicale.net, sulle pagine facebook Officina Musicale e San Leo Music Fest e sul profilo instagram officina.musicale.