Rassegna letteraria “Didiario Suggeritori di libri” - per gli alunni delle classi quinte della Scuola primaria ''Andrea Angiulli'' di Castellana-Grotte, incontro con Fabrizio Silei, vincitore del premio Strega 2018.
Lo scorso venerdì, nell’ambito dell'ottava edizione della rassegna letteraria “Didiario Suggeritori di libri” ideata da Alina Laruccia e del progetto lettura d'Istituto, presso l’aula magna della Scuola Primaria “Andrea Angiulli”, gli studenti delle classi quinte hanno incontrato e conversato amabilmente con lo scrittore Fabrizio Silei, autore del testo “L’Università di Tuttomio” edito da “Il Castoro edizioni”.
La storia, su cui i bambini hanno avuto modo di riflettere leggendola in classe tutti insieme, svolge la duplice funzione di divertire e di istruire. Gli eventi narrati sono davvero incredibili, paradossali e contraddistinti dal ribaltamento della scala dei valori comunemente intesa.
Il signore e la signora Smirth sono due avidi riccastri a cui non manca nulla. La loro vita è dedita esclusivamente ad accumulare denaro e beni in gran quantità e, come tutte le persone avide, qualsiasi cosa intralci i loro desiderata è da tenere alla larga. Un giorno decidono che è giunta l’ora di avere un erede a cui lasciare tutte le loro fortune e mettono al mondo un piccino a cui danno il nome di Primo. Il bimbo si rivela fin da subito molto diverso da come l’avrebbero voluto. Intanto, è piccolo ed esile e, non sono avezzi a trattare con i bambini, dopo pochi mesi, trovano una giovane contadina che possa allevarlo.
La donna lo porta nella sua fattoria in campagna per crescerlo insieme ai suoi figli e lì Primo trascorre ben otto anni della sua vita, finchè i signori Smirth non ritengono sia giunto il momento di riprenderlo per “educarlo” secondo i loro principi.
Tornato nella sua famiglia d’origine, Primo mostra di essere un bimbo molto buono e generoso con tutti oltre che affettuoso. Naturalmente questo non fa parte dei piani dei due coniugi, che decidono di iscrivere il piccolo all’Università Tuttomio, perché possa avere un’istruzione adeguata.
Questa scuola, il cui motto è “Mors tua, vita mea” forma spregiudicati uomini d’affari, politici arrivisti e ogni genere di individuo in grado di dimenticare cosa siano il rispetto e la generosità. Del resto lo stesso signor Smirth ne era stato allievo.
Con grandissima ironia Fabrizio Silei racconta l’avventura scolastica di Primo e la storia di una “diversa educazione” elaborata dal mondo degli adulti ai danni dei bambini. In questa “esclusiva” scuola, infatti, i docenti insegnano la scaltrezza, l’arrivismo e la mancanza di rispetto per il prossimo attraverso metodi bizzarri e regole severissime. Ma il protagonista, sin da subito, non è un alunno modello per l’Università di Tuttomio e, rivelandosi un bambino dalla bontà incorreggibile, riuscirà a sovvertirne la realtà scolastica.
Narrando in modo piacevole e divertente, Silei ha dato vita ad un protagonista che si discosta dai soliti personaggi dei libri per ragazzi. Primo è un bambino sensibile e intelligente, innocente ma non stupido, e con queste doti riesce a ribaltare un sistema scolastico e sociale tanto inverosimile quanto bizzarro.
La lettura de "L’università di Tuttomio" non crea mondi e personaggi fittizi per produrre un’evasione fine a se stessa ma, proprio nel paradosso, scuote la coscienza del lettore e i suoi pensieri e… per fortuna quest’Università non esiste.