Dalla Scuola primaria ''Andrea Angiulli'' di Castellana-Grotte il reseconto di una esperienza mirata all'educazione emotiva.
Le emozioni rivestono un ruolo fondamentale nella vita di tutti noi, tanto da influenzare il nostro comportamento e i nostri modi di agire. Nell’ottica della formazione integrale dell’uomo e del cittadino, soprattutto in una società come la nostra, da più parti si sottolinea la necessità di promuovere nella scuola l’educazione emotiva. Solo attraverso una sensibilizzazione nei nostri alunni a riconoscere e a comprendere le proprie emozioni, si potrà sollecitarne la capacità di dominarle senza reprimerle e trasformarle in uno strumento prezioso per la conoscenza di sé e dell'altro da sé.
La capacità di riconoscere le proprie emozioni, di viverle in modo consapevole, permetterà loro di comprendere non solo quello che accade dentro di loro, ma anche quello che accade attorno a loro. Alla luce di questi presupposti, nell’Istituto Comprensivo “Angiulli – De Bellis”, grande spazio viene dato all’educazione emotiva.
Si tratta ovviamente di un’attività trasversale, che passa attraverso i saperi cognitivi e lo sviluppo delle competenze e delle abilità. Spesso nella scuola primaria, come anche nell’infanzia, sono le festività e le ricorrenze a fare da presupposto per agganciare attività, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi, legati all’educazione emotiva. Nella Scuola Primaria, in particolare nelle classi terminali, però, spesso accade che le festività comincino ad essere vissute con distacco, assumendo quel significato consumistico, trasmesso dalla società degli adulti, in cui si approssimano ad entrare. Allora i docenti devono ricorrere ad attività che suscitino coinvolgimento e sollecitino quelle emozioni fondamentali per continuare, soprttutto in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, a sperare in una società migliore.
Una fra tante particolarmente significativa è stata l’attività svolta dagli alunni della classe V E, in occasione della Festa del papà, appena trascorsa. Il punto di partenza è stata la canzone di Simone Cristicchi “Abbi cura di me”, che è stata analizzata e, modificando le parole, è stata adattata nel testo.
Poi ciascun alunno, con la guida dell’insegnante, si è cimentato nella recitazione delle strofe e nel cantare il ritornello, che è l'unica cosa che è rimasta uguale rispetto alla canzone originale. L’obiettivo, al di là del risultato prodotto, era vivere e a far vivere al proprio papà intense emozioni.
Ogni alunno ha chiesto al padre, nel giorno della sua festa, cinque minuti di tempo, lo ha costretto a chiudere gli occhi e ad ascoltare le sue parole. Una dedica, ma al tempo stesso una richiesta di aiuto affinché “abbiano cura di loro” e li accompagnino nel difficile cammino verso l’adolescenza. Dai riscontri ricevuti intense sono state le emozioni vissute da tutta la famiglia, a dimostrazione del fatto che quando si opera con il cuore e per il cuore, non si sbaglia mai!