L'Università degli Studi di Bari introduce una misura mirata alla riduzione del gender gap nelle facoltà scientifiche. Nel nuovo Regolamento tasse 2021/2022, per la prima volta, allo scopo di incentivare l’iscrizione delle donne ai corsi di laurea a minore frequenza femmini, sconto del 30% sulle tasse universitarie.
Già nel 1993 la storica della scienza Margaret W. Rossiter aveva sintetizzato con l'espressione “Matilda Effect”, il minor peso attribuito alle donne nei comparti della scienza, della tecnica e della matematica. Negli anni, le cose non devono essere migliorate se, ancora oggi, il Report 2020 di Assolombarda sul gender gap nelle facoltà STEM - Science, Technology, Engineering and Mathemathics denuncia la presenza di forti resistenze culturali e di genere.
E dopo la laurea, le cose non vanno ancora per il verso giusto. Le donne laureate nelle discipline STEM si laureano prima e meglio, ma nell'accesso al mondo del lavoro le statistiche registrano ancora una sensibile differenza nella ''riuscita professionale'' dei due sessi. Gli uomini trovano lavoro prima e guadagnano di più.
Il mondo della ricerca scientifica non è esente da quella barriera invisibile che impedisce a molte donne di veder riconosciuti i propri meriti, quel glass ceiling al centro dell'edizione 2018 della tradizionale manifestazione castellanese organizzata da ViviCastellanaGrotte in occasione del 25 novembre, testimone d'eccezione, una scienziata castellanese, Alma Blonda.
Il problema esiste, insomma. E lamentare l'assenza di un'analoga misura che agevoli gli iscritti di sesso maschile nelle facoltà a frequentazione femminile, o denunciare l'iniziativa dell'UniBa come paternalistica, per citare solo due tra gli argomenti più frequentemente addotti nelle contestazioni al provvedimento, significa, semplicemente, chiudere gli occhi su quel che accade, oggi, in Italia. Significa ignorare decenni di letteratura sull'argomento, non ultima la teoria sull'importanza, nella scelta della propria carriera, dei role models elaborata dalla psicologa Penelope Lockwood. In breve: donne eccezionali possono fungere da ispiratrici, incarnando la possibilità, per altre donne, di raggiungere alti livelli di successo. Purtroppo, ci sono pochi role models femminili nelle STEM. Basti guardare l'elenco degli oratori in una conferenza o di intervenuti in una trasmissione televisiva. Le donne delle STEM sono quasi invisibili, come potrebbero fungere da role models per altre giovani donne? A destra, Ada Lovelace, matematica inglese, la prima ''informatica'' della storia.
Ma entriamo nel dettaglio delle misure a favore della frequentazione femminile delle STEM.
In linea con il principio della parità di genere sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, le studentesse con ISEE non superiore a € 30.000 iscritte ai corsi di laurea in cui il tasso di frequenza femminile è al di sotto del 30%, entro la durata normale del corso di studio aumentata di uno, usufruiranno di una riduzione del 30% del contributo onnicomprensivo.
L’esonero parziale riguarda i corsi di laurea triennale in Informatica, Informatica e comunicazione digitale (TA), Informatica e tecnologie per la produzione del software, Fisica, Scienze e Tecnologie agrarie, Storia e Scienze sociali. Corsi di laurea Magistrale in Computer Science, Data Science, Medicina delle piante, Phisics, Scienze Agro-ambientali e territoriali, Scienze e Tecniche dello sport, Scienze e Tecnologie dei materiali, Scienze strategiche marittimo-portuali, Sicurezza Informatica.
I dati ci dicono che pur essendo le donne iscritte all’Ateneo circa il 62% del totale, la percentuale si abbassa per alcuni corsi di laurea. E per invertire questa rotta - spiega il Rettore Stefano Bronzini – l’Università di Bari ha fortemente sostenuto questa iniziativa che vuole favorire una più ampia partecipazione delle donne anche ai corsi di studio tradizionalmente “maschili”, per aprire la strada ad una sempre maggiore partecipazione delle donne in determinati ambienti di lavoro.
Confermata anche per l'anno accademico 2021/2022 la no tax area ampliata dall'Ateneo sino a € 25.000 valore ISEE, misura presa già l’anno scorso per venire incontro alle difficoltà economiche delle famiglie in questo periodo di emergenza. Confermate anche le riduzioni sulla contribuzione per chi ha ISEE da 25.000,00 euro a 30.000.
Viene introdotta inoltre, sempre nell’ottica di facilitare le famiglie in difficoltà, la possibilità per lo studente, che versa in una situazione debitoria pregressa, risalente almeno ai due anni accademici precedenti, di importo pari o superiore a € 1.000,00, di chiedere, con motivata istanza, la rateizzazione del debito fino ad un massimo di sei rate a cadenza bimestrale, senza interessi.
Sono confermati l’esonero totale per le studentesse madri, per i figli nati dal 1 ottobre 2021 al 30 settembre 2022 e l’esonero parziale per il personale tecnico amministrativo UniBA di ruolo in servizio o in quiescenza e i loro figli, per il personale di ruolo in servizio o in congedo per quiescenza e i loro figli di enti o istituzioni, residenti nella regione Puglia, che abbiano stipulato apposita convenzione con l'Università di Bari, per per gli studenti in regime di detenzione negli Istituti penitenziari della Puglia.
Nel regolamento viene inserita anche una nuova modalità di pagamento della contribuzione studentesca, in linea con le nuove disposizioni legislative, che dovrà avvenire attraverso l'utilizzo del sistema PagoPA.
Confermato il GRANT, nella misura dell’80% del contributo onnicomprensivo, agli studenti che hanno conseguito il titolo di laurea triennale nel prolungamento della sessione straordinaria dell’a.a. 2019/2020 per l’iscrizione a un corso di laurea magistrale nella a.a. 2021/2022 presso l’Università di Bari.