L'impanata, a' mbanôt, il piatto tipico castellanese, è rientrato nell'elenco dei Prodotti della Gastronomia della Regione Puglia. A darne notizia, il castellanese Vanni Sansonetti, segretario regionale dell'associazione Città dell'olio.
"Una bella notizia per Castellana Grotte! Pubblicata la ventitreesima revisione dell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali sul sito del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF). Nell'allegato, nei Prodotti della Gastronomia della Regione Puglia compare al n. 296 l'impanata", scrive.
"Dopo il passaggio da parte della Regione Puglia (Atto Dirigenziale n.357 del 22/12/2022 del Registro delle Determinazioni) il MASAF la inserisce come PAT-Prodotti Agroalimentari Tradizionali".
Un lungo lavoro, quello che ha portato all'inserimento nel catalogo ufficiale dei buoni, tradizionali piatti regionali.
I lavori, infatti, furono avviati a settembre scorso in occasione della Sagra dell'Impanata 2022. Nel mese di ottobre, poi, fu organizzato un incontro pubblico per la raccolta di testimonianze e documentazione storica, seguito dalla preparazione e documentazione fotografica per pratica PAT utile alla presentazione dell'incartamento presso il Dipartimento Agricoltura, Sviluppo rurale e ambientale - Sezione Competitività delle Filiere Agroalimentari - Servizio Associazionismo Qualità e Mercati della Regione Puglia.
Molte le forze in campo, assieme all'Amministrazione comunale: da Castellana Conviene - Confesercenti, a Paolo Leoci dell'accademia dei tipici.
"Un ringraziamento sentito per la disponibilità e professionalità a "SECURITY and QUALITY di Ignazzi Cosima & C. s.a.s." di Castellana-Grotte e al responsabile del Stefano Netti per il Rapporto di Prova degli Aspetti Nutrizionali", scrive Sansonetti.
"Una grazie particolare per la professionalità dimostrata a Sartoria degli Artisti di Silvio e Amanda per aver reso possibile la documentazione delle attività svolte, alla signora Maria D'Alò e Al Pozzo Ristorante Pizzeria di Castellana-Grotte per la disponibilità durante la preparazione del piatto per la documentazione, a Erminia Nitti per la disponibilità all'utilizzo dell'antico attrezzo di famiglia dello spaccafave, al docente presso l'Università degli Studi di Bari ''Aldo Moro'' Pietro Santamaria e al consigliere regionale Francesco Paolicelli per aver creduto al percorso di valorizzazione dell'Impanata intrapreso". "Un ringraziamento va al Comune di Castellana-Grotte per la vicinanza durante tutte le fasi dell'attività", rappresentato da Simone Gentile, assessore alle Attività Produttive del Comune di Castellana-Grotte.
"Grazie a Antonino Piepoli, Luigi Taccone, Emanuele Caputo e Giampiero Galiano per le segnalazioni e il reperimento di documentazione comprovante la storicità, grazie per le testimonianze dei famigliari dell'indimenticabile Concetta Sgobba, della Famiglia Magno, di Vito Mastronardi e Rinaldi Andrea, grazie al Circolo Pivot di Castellana-Grotte e al presidente Federico Simone, per la messa a disposizione dei saloni per l'incontro pubblico, a Dionisio Beatrice e a tutti coloro che, nel tempo, attraverso il loro lavoro e la loro dedizione, hanno saputo far conoscere e custodire il piatto dell'Impanata".
"Ora tutti insieme, nessuno escluso, dobbiamo valorizzare sempre più questo piatto che rappresenta l'identità gastronomica della nostra comunità castellanese.
L'impegno, quindi, continua!", conclude.
Ma cos'è l'impanata? Si tratta di un piatto povero, peraltro adatto all'alimentazione vegana, realizzato con pochi ingredienti (cicorie selvatiche, purea di fave, pane raffermo, olio di oliva extra-vergine e sale) tutti rigorosamente locali. A dispetto delle origini umili, l'impanata è un piatto eccezionale dal punto di vista nutrizionale, particolarmente adatto a uno stile di vita sano, vista l'assenza di grassi di origine animale. Non resta che assaggiarlo!