Dopo il romanzo Se non piove nevica edito da Palomar nel 2004, ha fatto la sua comparsa l'ultima fatica letteraria del castellanese Piero Tateo Caste, banche, lavoro e stato sociale dell'Italia della decrescita infelice. Duecentosedici pagine, il saggio tratta delle profonde diseguaglianze del Sistema Italia.
Nella nostra nazione, infatti, convivono due welfare paralleli: quello solidale e inclusivo (trasformato in bancomat del debito pubblico) e quello delle corporazioni, delle banche, delle caste, cioè di quella parte della “società civile” che ritiene di avere diritto all'ozio, all'evasione fiscale, ai privilegi, alle pratiche corruttive e all'illegalità.
Questo dualismo uccide i sogni, pialla i talenti, distrugge qualità e merito e trasforma lo Stato in una mostruosa macchina dell'ingiustizia sociale.
Una “decrescita infelice” sta avvilendo il lavoro, la voglia di intraprendere e l'amore verso la Nazione, e non appare più rinviabile un cambiamento che tocchi le radici della “questione morale” italiana. Esso dovrà essere profondo, fondato sui principi e sui valori della nostra Costituzione, mettendo lavoro e uguaglianza al centro di una nuova stagione. In questo modo potranno tornare in noi italiani l'orgoglio e la speranza di un futuro degno del nostro splendido passato.
L'autore
Funzionario INPS, classe 1954, Tateo è stato quadro CGIL dal 1973 al 1995. Dal 1995 al 2000 ha ricoperto la carica di segretario provinciale del PDS di Bari, quella di consigliere regionale in seno all'assise pugliese. Dal 2006 presiede il Consiglio di Indirizzo e Verifica dell'I.R.C.C.S. Saverio de Bellis di Castellana-Grotte.