Poco dopo le ore 13:00 di ieri, lungo la S.P. 32 per Turi, probabilmente a causa del manto stradale reso viscido dalla pioggia, un'utilitaria ha impattato contro un muretto a secco ed è finita, dopo un violento cappottamento, al centro strada.
A bordo due castellanesi, padre - settantaduenne e figlia - quarantaseienne. Per il primo, dopo l'arrivo dei soccorsi, si è reso necessario il ricovero presso il "Di Venere" di Bari; la donna, invece, ha riportato lievi traumi.
Ma proprio sull'arrivo dei soccorsi, a suo dire non tempestivo, la sfortunata protagonista ha inteso porre l'accento in un accorato appello diramato sui Social. Dopo diversi tentativi, tutti andati a vuoto, di contattare il servizio 118, è riuscita a lanciare il suo grido d'aiuto attraverso il 115, il numero dei Vigili del Fuoco. La gestione centralizzate delle chiamate nel capoluogo, infatti, rende estremamente difficoltoso comunicare con il personale di soccorso sanitario.
Abbiamo chiesto chiarimenti agli addetti ai lavori e ci è stato spiegato che lo squillare a vuoto, nel chiamare il 118, è semplicemente "una messa in attesa". Le chiamate in arrivo, dalle province di Bari e BAT, alla centrale operativa barese del 118 vengono messe in lista d'attesa dal sistema, assieme alle chiamate dirette del personale stesso del 118, che non dispone di linee prioritarie. Alla prova dei fatti, tuttavia, le cinque postazioni della centrale di Bari riescono con difficoltà ad evadere tutte le richieste.
Particolarmente disagevole, poi, la tempistica dell'arrivo dei soccorsi. A causa di interventi concomitanti, le uniche autolettighe disponibili sono giunte dalle postazioni di Sammichele di Bari e di Turi.
Sfortuna nella sfortuna, anche i Vigili del Fuoco sono riusciti a raggiungere il luogo del sinistro solo dopo un considerevelo lasso di tempo. Più celere, invece, la pattuglia della Polizia Municipale di Castellana-Grotte, ma impossibilitata ad agire, poiché non abilitata all'estrazione dell'uomo che, a causa della sua disabilità, non era in grado di fuoriuscire dall'abitacolo con le sue solo forze.
Scampata tragedia, in conclusione, per le condizioni non gravi dei nostri concittadini, ma resta l'amarezza, come cittadini, nel vedere che, nel momento del bisogno, ci si deve affidare alla dea bendata.
In fondo, non si chiede nulla d'impossibile: servizi sanitari potenziati, maggiori risorse a disposizione di chi, operatori e forze dell'ordine, ogni giorno fa quel che è umanamente possibile per accorrere in aiuto di chi ha bisogno. Se vi sono soldi spesi bene, sono quelli per la salute pubblica. Chi ha orecchi per intendere, intenda.