Edito da Tau nella collana Itinerari, fresco di stampa è giunto ''Tenere alta la vita'', seconda opera di don Stefano Mazzarisi.
Il nostro concittadino, presbitero della Diocesi di Conversano-Monopoli, laureato in Scienze dell’Educazione e della Formazione, è arciprete-parroco della chiesa madre di Noci, padre spirituale del Seminario Diocesano e direttore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale Giovanile. Nel 2011, con Effatà Editrice, ha pubblicato Cresci in me, Adorazioni Eucaristiche. Dal 2012 al 2015 è stato membro della Commissione Testi (Settore Giovani) dell’Azione Cattolica Italiana, con cui, dal 2011 al 2013, ha collaborato anche per altre pubblicazioni. Con le Paoline, tra il 2017 e il 2020, infine, ha pubblicato tre album di Canti Liturgici.
Quanto all'opera, settantacinque agevoli paginette, si tratta di una piacevole, fresca sorpresa. Preceduto dalla prefazione di Ermes Maria Ronchi, noto teologo dell'Ordine dei Servi di Maria, il libriccino si snoda in una disamina dei sette vizi capitali, superbia, ingordigia, invidia, acedia - o accidia, lussuria, ira, avarizia, Frutto dei tempi, altri due occasioni di errore si aggiungono: il ''likeismo'' e il ''selfieismo''. Vizi da sfrattare, inclinazioni negative da contrastare nel flusso delle stagioni, della vita. Dalla primavera, all'estate, all'autunno, all'inverno. E riflessioni sulle maschere e sul loro ruolo nel celarci, proteggerci, separarci. Poi, la morte, che è un altro-passare. Fino a un incontro con il mirabile, con Dio, attraverso la nostra corporeità, la nostra umanità.
Un volumetto da tenere sul comodino, da leggere poco per volta, considerazioni profonde e riflessioni ironiche, spunti per migliorarsi: una boccata d'aria in un tempo permanentemente grigio.