In edicola lo speciale de "La Forbice", periodico castellanese diretto da Bernardo Notarangelo, dedicato all'economia.
Il cospicuo dossier è firmato da Francesco Lettieri, dirigente della Banca d'Italia in pensione e cultore di storia.
La disamina, dal titolo ''L'economia di Castellana Grotte, un locus amoenus acchioccolato su un prospero passato e sulle Grotte", tocca molti punti: la scoperta delle Grotte, l'ospedale ''Saverio De Bellis'', la campagna, la cultura del sottosuolo e dei sassi, le feste religiose, la favolistica locale, storia e letteratura, l'arte della natura, gli eventi estivi, il sistema del B&B, il clima sociale, la preistoria, gli aspetti critici.
Il numero si chiude con ''L'economia di Castellana-Grotte, tra un passato mitologico e un'identità da costruire'' di Antonino Piepoli.
In copertina, la piccola testa ritrovata in agro castellanese che Rodolfo Striccoli, archeologo, ha definito "l’esemplare più bello di plastica antropomorfa del periodo Neolitico scoperto finora in Italia". Un reperto che "ha tutti i requisiti per far parte delle migliori produzioni plastiche neolitiche europee e del vicino oriente e, in particolare, di quelle dell’area egeo-balcanica, con le quali mostra maggiori raffronti stilistici, limitati tuttavia soltanto ad alcuni elementi compositivi".
La segnalazione della cavità, dal punto di vista archeologico, è da attribuirsi a Maria Clori, castellanese, che vi effettuò saggi esplorativi in occasione della sua tesi di laurea; a questa seguirono le campagne di scavo, di fine anni Settanta, sotto la guida dell’archeologo Rodolfo Striccol. Un reperto, quello della testina di Grotta Pacelli, che meriterebbe di essere accostato più spesso al nome di Castellana-Grotte, per la sua bellezza e la sua unicità.