Approda a Castellana-Grotte dopo l'acclamata preview andata in scena nel teatro greco di Segesta, "Mafia: singolare, femminile". Si tratta di un'opera teatrale di spessore per il tema trattato, ma per i castellanesi particolare motivo di orgoglio. Il lavoro, infatti, nasce dalla collaborazione tra due nostri concittadini: l'autrice, regista e attrice Giusy Frallonardo e l'autore televisivo Luigi Taccone.
Martedì 22 agosto 2017, alle ore 20:30, in largo san Leone Magno a Castellana-Grotte, andrà in scena lo spettacolo "Mafia: singolare, femminile" nell'ambito di Crossing Arts, progetto che vede il Comune di Castellana-Grotte capofila di una costituenda Associazione Temporanea di Scopo, partners la Grotte di Castellana srl, l'associazione culturale AlephTeatre e l'associazione culturale World Dance Movement. Ingresso libero e gratuito.
"Mafia: singolare, femminile" è un'opera teatrale liberamente tratta dal libro edito da Einaudi nel 2014 "Nostro Onore" di Marzia Sabella, attuale procuratore aggiunto presso la Procura di Palermo. Il testo teatrale è stato scritto a quattro mani dal magistrato e dalla scrittrice Cetta Brancato. Sei monologhi che raccontano al femminile le storie di mafia affidati a Stefania Blandeburgo, Maria Teresa Coraci e la castellanese Giusy Frallonardo; accanto a loro Giana Guaiana, chitarra e voce. La voce fuori campo è quella della presidente del Tribunale di Marsala Alessandra Camassa.
La regia è di Luigi Taccone, affermato autore televisivo castellanese. Aiuto regista il papà di "Hell in the Cave" Enrico Romita.
In apertura, si esibiranno Giuseppe Camicia e Andrea Manghisi - chitarristi dell'associazione Nino Rota, sodalizio che ha collaborato alla realizzazione della prima castellanese.
Quelle che verranno narrate sono storie vere, tratte dagli atti processuali, storie al femminile poco conosciute, ma interessanti ritratti delle "donne di mafia". Ognuna delle protagoniste racconta della violenza, dell'omertà, dell'onore, del destino, della solitudine, cifre costanti del mondo a parte della mafia al femminile.
Filo conduttore dei monologhi è la voce fuori campo della donna magistrato che le "donne di mafia" le ha conosciute. Forte la sensazione, dall'ascolto delle storie di "Mafia: singolare, femminile", che le donne costituiscano una parte essenziale dell'universo mafioso, tanto dal di dentro, rodato ingranaggio della macchina mafiosa, che dal di fuori, voce coraggiosa di denuncia. Uno su tutti, il caso di Rita Atria, la donna che affidò a Paolo Borsellino le sue dolorose memorie.
Solo alle donne, forse, potrebbe riuscire di scardinare il sistema mafioso, come ricorda Marzia Sabella in chiusura.
Dopo il mese di luglio dedicato alla danza in tutte le sue sfumature, con un ricco cartellone di eventi nell'ambito del Festival World Dance Movement, nel mese di agosto l'incubatore culturale di Crossing Arts, dunque, sarà teatro: da "Mafia: singolare, femminile" alle numerose repliche di Hell in the Cave, spettacolo che mette in scena il capolavoro per eccellenza del patrimonio letterario italiano, l'Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri.