Materdomini, ovvero il paradigma dell’inesperienza giovanile. Bella partita, giocata alla pari contro una compagine di valore, la possibilità di un risultato prestigioso, ma infine tutto sprecato. È andata così, una sconfitta amara per 1 a 3 (23-25, 25-18, 29-31, 14-25) contro la Globo Scarabeo Civita Castellana, per la decima giornata del campionato nazionale di pallavolo maschile serie A2 Unipolsai.
Primo set equilibrato, solo qualche disattenzione evitabile. Secondo set vinto con autorità. Nel terzo, evidente supremazia, ben 6 set-ball per orientare positivamente la gara, tutti buttati al vento. Crollo verticale nell’ultimo set.
Mister Spanakis, tecnico laziale, manda in campo Da Silva Costa opposto a Marsili, Menicali e Alborghetti centrali, Puliti e Marinelli in banda, Cesarini libero. Defezione all’ultimo momento per l’ex Paolucci, ben sostituito dal giovane palleggiatore Marsili che è andato sul sicuro, servendo molto il brasiliano Da Silva, vero punto di forza degli ospiti, top scorer con 29 punti.
Vincenzo Fanizza risponde con Pedron al palleggio, Galaverna opposto, Giosa e Scopelliti al centro, Bonetti e Tartaglione schiacciatori, Nero e Nanni Primavera liberi di difesa e ricezione. Solito scambio tra under nei turni di seconda linea tra Tartaglione ed Alessandro Primavera.
Partenza punto a punto tra due formazioni attente, sostanzialmente equivalenti, fino al 10 pari. Il giovane Marsili sfrutta la buona vena del dirompente brasiliano Da Silva e prende un buon vantaggio (12-17). Galaverna, opposto locale, non è ai livelli fin qui mostrati e viene sostituito da Andrea Bulfon per tutto il resto della gara. Andrea porta maggiore sicurezza tra i suoi che accorciano (19-20), ma il piccolo gap rimane fino al 23-25 finale.
Partenza lenta dei giallo-blu nel secondo set (3-8), seguita da un paziente inseguimento, completato sul 14 pari. Il bel recupero conferisce ai locali la consapevolezza del proprio valore che consente di controllare la dipendenza dei laziali dalle giocate del proprio opposto. Infine i castellanesi trovano un prepotente sprint finale che li porta al 25-18.
La Materdomini ha finalmente capito di potersela giocare alla pari, è migliorata in modo evidente e costringe gli ospiti all’inseguimento. Si percepisce chiaramente la prevalenza e si arriva al 24-21. Quasi fatta! L’eventuale 2-1 nel conto dei set, ma soprattutto l’evidente supremazia raggiunta, lascia pregustare un risultato forse inaspettato. Ma qui vien fuori l’inesperienza richiamata. Inizia il finale al cardiopalmo: i ragazzi giallo-blu si lasciano recuperare i primi tre set-ball, ai vantaggi conquistano altri tre set-ball, ma riescono a perderli tutti, commettendo ingenuità ed errori evitabili dovuti forse alla fretta di chiudere i colpi. Si chiude 29 a 31.
Morale sotto i tacchi. Situazione difficile per squadre esperte, figuriamoci per questa Materdomini che racchiude in se l’entusiasmo ed il vigore delle squadre giovani, ma anche tanta inesperienza! E così il quarto set diventa una passerella per i laziali ed a una mesta chiusura per i nostri. 14-25 e nuova sconfitta casalinga.
Sintetizziamo il parere espresso dai tecnici per questa gara.
Spanakis, Civita Castellana: “Per come stava andando la partita, possiamo ritenerci soddisfatti. Oggi eravamo in piena emergenza, senza palleggiatore, ma questo non deve essere un’attenuante. Ci abbiamo creduto anche nel momento più difficile. Stasera ci siamo poggiati più del solito sulle grandi qualità di Da Silva, ma noi non dipendiamo fortunatamente solo da un giocatore”.
Fanizza: “Si è vero, l’inesperienza ci ha giocato un ulteriore brutto scherzo. Rimane un grande rammarico perché ci abbiamo messo un set per capirne il gioco, ma poi li avevamo imbrigliati. Nell’ultimo set, probabilmente anche una squadra più esperta avrebbe avuto lo stesso contraccolpo”.
Stasera ampio spazio per il giovane opposto locale Andrea Bulfon, top scorer di squadra con 16 punti: “Per me personalmente è stata una partita positiva, ma ragionando in termini di squadra, abbiamo sbagliato nei momenti importanti. Io ho fatto quello che ho potuto, adesso spero di avere altre occasioni, di poter giocare ancora”.