Riceviamo e pubblichiamo la bellissima lettera di Fabio Colucci, fratello di Loredana, castellanese quarantunenne, barbaramente uccisa dal suo compagno. Quante nostre concittadine subiscono violenza nel silenzio? Sino a che punto si può fingere di non sapere e di non vedere? E le istituzioni? Possono contribuire a spezzare questa catena di morti?
Grazie Fabio, l'augurio è che le tue parole possano davvero servire, come scrivi ad altre donne, affinché "vincano le loro piccole grandi lotte personali contro uomini che non le amano, che non le rispettano".
A poche ore dall'ennesima tragedia annunciata, quando le emozioni e le sensazioni che ci pervadono sono ancora fuoco vivo, mi trovo qui a ricordare mia sorella e la sua lotta contro un amore che non era amore.
Lei era Loredana, 41 anni, castellanese orgogliosa e fiera di esserlo, una delle tante donne a cui la vita ha riservato un destino atroce. Lei come tante altre vittima del suo amore per un uomo sbagliato.
E' stata una figlia, una sorella, una mamma, una collega, un'amica meravigliosa per la sua famiglia, per le sue figlie e per coloro che l'hanno conosciuta, che le hanno voluto bene.
Oggi Loredana ha perso la sua lotta sociale contro un marito violento, un marito che nascondeva dentro di se un amore morboso, incomprensibile, malato!
Ha perso la sua battaglia combattuta da sola, anche contro una giustizia italiana con la sua burocrazia che lascia allibiti, contro una giustizia assente, inefficace, incapace di tutelare strade, città, paesi, vite umane.
Una giustizia fatta di parole di circostanza, di parate a cavallo, di divise tirare a lucido, di uomini con le mani legate da non poter svolgere al meglio il proprio lavoro.
Loredana ha lottato da sola, con il solo sostegno della sua famiglia, dei suoi amici e dei colleghi.
Ha avuto il coraggio e la forza di ribellarsi al suo uomo manesco e violento, credendo nel valore della vita, avendo fiducia nelle forze dell'ordine, verso le istituzioni che ahimè nella veste di giudici e magistrati l'hanno trattata come una questione che non li riguardasse da vicino.
Lei, sempre sorridente, ma con il viso stanco , triste e impaurito è andata avanti per lei per le sue bambine nonostante fosse consapevole che per la giustizia e per la legge italiana fosse solo un nome come tanti altri.
Oggi mi ritrovo qui con la mia famiglia catapultato in un dolore che ti lacera dentro, che ti devasta, che spezza in due l'anima. Un dolore al quale non si riesce a dare un senso.
Oggi Loredana non c'è più per colpa di un destino assurdo? Per colpa della non capacità della legge italiana? Per colpa di quei personaggi che curano loro stessi e il loro interessi?
Sono domande alle quali, forse, non avremo mai una risposta.
Però una cosa voglio dire a quei giudici, a quei magistrati, taciti protagonisti della battaglia di Loredana: quante altre " Loredana Colucci, Melania Rea, Elena Ceste, Antonia Stanghellini, e posso andare avanti all'infinito" quante altre vite devono essere spezzate prima che cambi veramente qualcosa? Quante altre volte dobbiamo assistere impotenti davanti a episodi del genere?
Infine, a tutti voi vorrei chiedere di dare voce alle mie parole come al grido di aiuto di tante altre donne nella medesima situazione, vorrei chiedervi di mantenere vivo al ricordo di Loredana e al coraggio che ha avuto nel non soccombere alla violenza di un amore marcio nel suo essere più profondo.
Anche se oggi lei è volata infinitamente lontana dalla sua famiglia, vorrei credere che la sua vita non sia stata interrotta invano, vorrei che altre donne vincano le loro piccole grandi lotte personali contro uomini che non le amano, che non le rispettano.
ME LO AUGURO DI CUORE...
Il Comune di Castellana-Grotte ha dichiarato lutto cittadino in memoria di Loredana. La bandiera a mezz'asta a palazzo Comunale ci rammenta che una morte per femminicidio è uno scacco per l'intera comunità.