Nello scorso mese di novembre, a Castellana-Grotte, aveva molestato pesantemente una dottoressa della guardia medica in servizio notturno, tanto che la malcapitata aveva dovuto ricorrere ad una chiamata del 112 per liberarsi dall'importuno. Non si trattava di un caso isolato: l'uomo, infatti, era un sex offender seriale attivo in tutta l'area metropolitana di Bari.
Ma ieri mattina, i Carabinieri della Compagnia di Monopoli in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa da Rossanna De Cristofaro - giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Bari, hanno tratto in arresto un quarantanovenne di Modugno incensurato e coniugato. Per lui, l'accusa di violenza sessuale continuata aggravata e false dichiarazioni sulla propria identità personale, per atti che sarebbero stati commessi a partire dal 2011 ai danni di dottoresse della guardia medica in servizio nella provincia di Bari.
Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Marcello Barbanente, sono partite proprio dalla denuncia presentata ai Carabinieri di Monopoli a seguito dei fatti castellanesi. Il format pare sia stato in quella, come in tutte le altre occasioni, sempre lo stesso: di notte si presentava alla guardia medica, solo dopo essersi assicurato che di turno vi fosse una dottoressa, lamentando forti dolori addominali. Di lì i tentativi di approccio sempre più pesanti.
Le indagini dei Carabinieri, eseguite tramite ricerche di persona, nonché servizi di osservazione e pedinamenti svolti presso le sedi degli ambulatori sparsi nella provincia barese, hanno permesso di constatare come, l’episodio occorso alla dottoressa di Castellana-Grotte, non fosse stato un caso isolato.
Dalle indagini, infatti, è stato accertato che il molestatore seriale agiva sempre con il medesimo modus operandi, studiato per sorprendere le vittime. Nelle ore notturne, dopo aver contattato telefonicamente i servizi di guardia medica, al fine di accertarsi che vi fossero medici di sesso femminile, si presentava negli ambulatori in orari di chiusura e, approfittando del fatto che non vi erano altri pazienti in attesa, passava alle vie di fatto. A fermarlo, in molto casi, l'intervento di famigliari o di altri pazienti.
Fra le dottoresse in servizio di guardia medica si era creato, nel tempo, un clima di sospetto e insicurezza.
Si presume che l’uomo sia riuscito a nascondere la propria identità presentandosi sotto falso nome ed evitando recidive sulla stessa vittima. Se, infatti, dalla telefonata preventiva riconosceva la voce di una dottoressa già molestata, evitava di ripresentarsi, riagganciava e passava ad un altro numero e ad un’altra sede. I Carabinieri sono giunti all’identificazione dell’uomo grazie al numero telefonico corrispondente all'apparecchio pubblico installato presso il distributore di benzina dove l'uomo lavorava. Nel corso delle indagini, che hanno consentito ai militari la completa ricostruzione delle abitudini del molestatore seriale, si è accertato che, sin dal 2011, ben diciassette sono stati gli episodi di violenza accertati, ai danni di dieci dottoresse, in servizio presso gli ambulatori di Castellana-Grotte, Noicattaro, Bitritto, Casamassima, Triggiano, Conversano, Putignano e Acquaviva delle Fonti. Gli accertamenti investigativi, però, proseguono al fine di verificare l’esistenza di ulteriori episodi non denunciati.