Sarà Umberto Rey con il suo libro “Il testamento di Don Liborio - Padre dell'Italia”, l’ospite del nuovo appuntamento di “Natalibri” la tradizionale rassegna di dicembre organizzata dal Circolo Pivot con l’associazione Fuoriluogo, il Centro di Cultura Storica “Marco Lanera”, il periodico "La Forbice" e la Libreria Piepoli.
L’appuntamento è per lunedì 4 dicembre alle ore 19:30 nella sede del Circolo Pivot di via Arco Tommaso Pinto a Castellana-Grotte. La serata che sarà moderata dal giornalista Mino Cardone si aprirà con i saluti del presidente del Circolo Federico Simone e dell’assessore alla Cultura Vanni Sansonetti e del direttore editoriale della Forbice Antonino Piepoli. Con l’autore interagiranno il presidente della Pro Loco “Don Nicola Pellegrino” Piero Longo e lo storico esperto di Risorgimento Mario Guagnano autore del libro “Il Sergente Romano”.
Il libro che verrà presentato è un romanzo storico nel quale Umberto Rey narra di un testamento che il giurista salentino Don Liborio Romano avrebbe tenuto nascosto insieme a tutti i retroscena di quanto accaduto nel 1860, quando egli stesso prese decisioni strategiche per il destino della nazione. Don Liborio Romano, diventato uno degli uomini chiave del Risorgimento, prese parte ai moti rivoluzionari del 1820-1821 ed ebbe un ruolo di rilievo negli avvenimenti che portarono alla concessione della Costituzione da parte di Ferdinando II, ricoprendo dapprima la carica di prefetto di polizia e poi, quella di Ministro dell’Interno. Con l’Impresa dei Mille, Don Liborio intraprese anche contatti con Cavour e con Garibaldi dal quale fu confermato nella carica di Ministro dell’Interno, entrando così a far parte del Consiglio di Luogotenenza fino al 12 marzo 1861. La sua esperienza parlamentare ebbe fine il 25 luglio 1865 e quando Romano si ritirò nella natia Patù ove rimase fino alla morte, avvenuta il 17 luglio 1867. Nel testamento narrato si ritrova una ingarbugliata rete di sovrani e stati europei complici dell’accaduto, tradimenti di generali insospettabili, storie di deportazioni e detenzioni e tanto altro, che stravolgono completamente le verità ufficiali sull’accaduto. Questo romanzo è definito come “un romanzo che ha il coraggio di narrare le verità nascoste sull’Unità d’Italia”, a più di centocinquantasei anni di distanza dalla sua costituzione.