A seguito del comunicato emesso nei giorni scorsi da Anpas Puglia, Misericordie - Conferenza Regionale Puglia, Consorzio Emerpuglia Bari, Coordinamento Associazioni BT, Cotes Brindisi, Cotes Foggia, Cotes Lecce e Consorzio Emergency Taranto circa la protesta del mondo del volontariato a seguito di alcuni attacchi indiscriminati in materia di Set 118, anche l'AVPA Castellana Grotte ha voluto aderire e sottoscrivere quella che è una vera e propria lettera aperta di denuncia.
"Si è fatto passare il messaggio secondo il quale il sistema del 118 è malato e la colpa è unicamente delle Associazioni di Volontariato che sfruttano i lavoratori, approfittano dei fondi pubblici, delinquono e, per di più, si sono rese evidentemente partecipi della più colossale operazione di sfruttamento di lavoro nero con la complicità della Regione Puglia - ha commentato il presidente dell'Avpa, Domenico Galizia - Strano che nessuno abbia posto l’evidenza sulle ataviche criticità del sistema, degli ospedali, delle ASL, sulla carenza di medici, di infermieri, sulle postazioni del 118 su cui, soprattutto nel periodo estivo, restano ad operare unicamente autisti e soccorritori delle associazioni, in parte dipendenti, in parte volontari".
Nella lettera si smentiscono anche alcune accuse sollevate dallo stesso coordinatore del 118 ASL Bari e Bat, Marco De Giosa, e alcuni ipotesi emerse dal tavolo tecnico regionale inaugurato nelle passate settimane con l'obiettivo di "stravolgere il servizio". Galizia: "Le associazioni non sono il 118, semmai ne concorrono alla gestione con lo strumento della convenzione come previsto dalla Legge, e lo fanno anche bene grazie alla dedizione di tutti i loro aderenti. E se nei piani vi sia la volontà di escluderle dal sistema ci deve essere il dovere di renderlo pubblico".
Nell'annunciare la recessione dagli obblighi convenzionali e la sospensione delle attività che vedono impiegate quotidianamente le ambulanze delle associazioni per i trasferimenti secondari, per le consulenze diagnostiche, per le dimissioni ed i ricoveri programmati, le associazioni stesse nella lettera chiedono "garanzie anzi, le pretendono in primis per i propri volontari che di certo non sono lavoratori in nero come a qualcuno piace tanto identificarli bensì, appunto, volontari che rivendicano un giusto, sacrosanto, necessario e non più procrastinabile diritto al lavoro. Le associazioni, quelle che tali si possono realmente definire, hanno sempre avuto rispetto per tutti, figuriamoci per i propri volontari".
E' stato lo stesso Galizia a concludere ribadendo che il mondo delle associazioni di volontariato non è malato così come è stato descritto negli ultimi giorni, ma anzi è assai virtuoso e spesso si è sostituito a chi, come le Asl, non hanno voluto e saputo fare di meglio.