In occasione del CL anniversario della nascita di Luigi Pirandello - avvenuta il 28 giugno 1867 a Girgenti - curato omaggio del Circolo Pivot al drammaturgo siciliano con il patrocinio del Comune di Castellana-Grotte.
Nei giorni di venerdì 23 e sabato 24 giugno, infatti, andranno in scena due atti unici tratti dalla raccolta “Le Novelle per un anno” di Luigi Pirandello, “La morte addosso” e “Acqua amara”. Gli interpreti - Luciano Magno, Marisa Clori, Stefano Campanella - saranno diretti da Angela Antonacci - attrice, regista autrice dell'adattamento.
Tra i maggiori autori per il teatro del ventesimo secolo, Luigi Pirandello, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934, ha composto la raccola di duecentocinquanta novelle tra il 1884 e il 1936. Eterni i temi: la realtà e la finzione, l'idea di sé e la maschera che nasconde quel che siamo agli occhi del mondo, o che crediamo di essere, la vota e il suo significato.
Quanto alle novelle da cui lo spettacolo prende le mosse, nella prima “Acqua amara”, Pirandello esplora il rapporto, la relazione tra un uomo e una donna sia prima che dopo il matrimonio. Bernardo Cambiè è un frequentatore assiduo delle terme, annoiato dalla troppa calma di una giornata piuttosto calda, ma presto troverà il modo di rompere la condizione che lo attanaglia, quando adocchiato un giovane venuto al parco per bere l’acqua, attacca bottone con un soliloquio in cui racconta, al mal capitato, la storia della sua malattia, che è davvero una storia del suo matrimonio. Così si dichiara felice di essersi liberato della moglie. Bernardo aveva sposato, causa forza maggiore, quella che prima era la sua amante, ma le nozze avevano rovinato tutto e marito e moglie non erano più riusciti ad amarsi come prima. Lei aveva mostrato, durante una visita medica per il marito, molta attrazione per il dottore, che in breve tempo l’arpiona senza grandi fatiche, dopo avere sfidato a duello il marito, ben contento di disfarsi della donna, diventata per lui un peso insostenibile.
Nella seconda, “La morte addosso”, adattata da Angela Antonacci ne “Un fiore in bocca”, versione al femminile della novella, Pirandello affronta il tema dell’attaccamento alla vita e della fuga da una realtà, dalla quale non puoi sfuggire, quella di una malattia mortale; la scena si svolge in un caffè notturno, l’avventore, comprimario protagonista, è seduto ad un tavolino. Egli è un uomo comune, che la monotonia e la banalità della vita quotidiana hanno reso piatto e vuoto. Alla donna che di lì a poco arriverà, dichiara “di aver perso per un minuto il treno” e che adesso è in attesa che faccia giorno per ripartire col treno successivo. La signora è una donna, dall’identità sconosciuta e ininfluente, che ha scoperto d’esser vittima di un epitelioma, un male che la condanna a morte. I due dialogano tra loro e dai guai familiari esposti dall’avventore, la donna prende subito spunto per iniziare una serie di riflessioni sull'esistenza, sull’importanza della quotidianità e dei dettagli delle cose. Lei non è disperata, non si lascia morire prima del tempo, non vive con angoscia i suoi ultimi giorni, ma vive guardando la realtà con un’altra mentalità. Ogni accadimento banale e ripetitivo del quotidiano diventa improvvisamente di spaventosa e vitale importanza. Le immagini normali, le vetrine dei negozi, la gente per strada, diventano il simbolo stesso della vita che scorre e scorre per tutti, anche e soprattutto per coloro che, colpevolmente, non si fermano ad assaporarne ogni dettaglio, anche quello apparentemente più insignificante.
La rappresentazione si terrà all’aperto presso il Circolo Pivot in Castellana-Grotte in via Arco Tommaso Pinto, n. 32; in caso di mal tempo, ci si sposterà all’interno del Palazzo Picella, sede del sodalizio. Inizio spettacolo alle ore 21:00.
Gradita la prenotazione: tel. 080 4967 250 - cell. 392 212 3873