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ricetta di Maria Sabbatelli
foto di Paola Marinuzzi
Premessa
Tradizionalmente si prepara questa pietanza nel giorno in cui si festeggia San Giuseppe, il 19 marzo, Festa del Papà.
Vi sono varianti locali, come l'uso delle alici al posto dello sgombro o delle orecchiette al posto di altri formati di pasta. Resta la sostanza: un piatto buonissimo.
Ingredienti per quattro persone
300 gr di mafaldine/tripoline/lasagnette ricce
3 piccoli sgombri secchi
pangrattato
olio, aglio, alloro
In una padella dal fondo antiaderente far rosolare un paio di spicchi d'aglio in abbondante olio. Aggiungere gli sgombretti dopo averli ammollati, ripetutamente risciacquati in acqua corrente ed aciugati. Cuocere sino a che i pesci si sfaldino.
A parte rosolare pangrattato con un filo d'olio sino a farlo imbiondire.
Aggiungere agli sgombri la pasta cotta al dente e far saltare. A cottura ultimata, aggiungere il pangrattato.
ingredienti
- noci acerbe dal mallo verde raccolte nella vigilia del giorno di San Giovanni (24 giugno) n. 25
- zucchero 1 kg
- alcool 1 l
- chiodi di garofano 5
- cannella 1 stecca
procedimento
in un recipiente ermetico unire tutti gli ingredienti, agitare con forza ed esporre al sole per quaranta giorni; al termine filtrare e imbottigliare.
Per approfondire
Le origini del liquore sono incerte. Si sa che esistono versioni di liquore di noci in molti paesi europei, dall'Italia, agli Urali, all'Inghilterra.
Documenti romani antichi riportano che i Picti, cioè i Britanni, si radunassero nella notte di mezza estate e bevessero da uno stesso calice uno scuro liquore di noce. Successive fonti riportano che tra i francesi era in uso un liqueur de brou de noix o ratafià di mallo. Probabilmente dalla Francia fece il suo ingresso in Italia, diffondendosi prima nella zona del Sassello e poi nel Modenese.
Il noce mantenne sempre un alone di leggenda, legato alla presenza di streghe e incantesimi, che si comunicò alla preparazione del liquore. Tradizionalmente, infatti, le noci venivano raccolte nella notte di San Giovanni dalla donna più esperta nella preparazione che, salita sull'albero a piedi scalzi, staccava solo le noci migliori a mano e senza intaccarne la buccia. Lasciate alla rugiada notturna per l'intera nottata, si mettevano in infusione il giorno dopo. La loro preparazione terminava la vigilia di Ognissanti, cioè la notte di Halloween.
Nella raccolta la tradizione chiede di non usare attrezzi di ferro. Il metallo, infatti, intaccherebbe le proprietà delle piante officinali. È un fatto che i vegetali tagliati con lama di metallo ossidano prima e appassiscono più in fretta di quelli tagliati, ad esempio, con una lama di ceramica. L'usanza è comunque molto antica e già i druidi la seguivano cogliendo il vischio con un falcetto d'oro.
(testo tratto da http://it.wikipedia.org)