“O questo problema lo risolviamo insieme, o c’è il rischio che anche il coinvolgimento di una sola regione possa creare conseguenze alla regione confinante”.
Questo, in sunto, quanto emerso dall'incontro virtuale di questo pomeriggio tra il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano - foto a sinistra, l'assessore regionale all’ambiente Anna Grazia Maraschio, il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e l’assessore all'ambiente lucano Gianni Rosa. Tema quello del costituendo Deposito nucleare italiano.
Si è trattato di un primo incontro operativo per cominciare a concordare una strategia unitaria e definire insieme tutti i rilievi da sottoporre al Governo nazionale per scongiurare la localizzazione delle scorie nucleari nei siti pugliesi e lucani, così come riportato dalla mappa pubblicata la scorsa settimana dalla Sogin della CNAPI.
"I siti di cui parliamo" - hanno dichiarato Emiliano e Maraschio - "sono siti connessi dal punto di vista geologico e naturalistico. Sappiamo bene di avere di fronte per ora solo un elenco potenziale, ma intendiamo tirarci fuori da questo elenco perché quelle pugliesi e lucane sono tutte aree di particolare pregio naturalistico, che fanno parte di Parchi o che sono candidate a farne parte. Noi vogliamo rispondere con delle osservazioni pertinenti e siamo ben contenti di agire di concerto con la Basilicata. Per questo già nei prossimi giorni la Giunta Regionale approverà una delibera di indirizzo per esplicitare meglio le azioni e le forze da mettere in campo".
Le osservazioni dovranno essere presentate entro 60 giorni dalla pubblicazione della carta dei siti potenzialmente idonei, cioè entro il 6 marzo 2021, così come prevede la procedura di consultazione pubblica avviata in base alle disposizioni del decreto legislativo n. 31/2010.