La Storia a due passi da noi. Visita della, cosiddetta, Casa Rossa per gli alunni delle classi III della Scuola Secondaria di I grado “De Bellis”.
Lo scorso lunedì 15 febbraio, infatti, i discenti dell'istituto castellanese hanno raggiunto, in agro di Alberobello, l'ex-fondazione Gigante, luogo di memorie, teatro di vicende rilevanti.
Nata come scuola per le pratiche agricole, la Casa Rossa ospitò nel corso della II guerra mondiale genti di ogni provenienza; esemplare la vicenda delle “segnorine”, cui il regista ungherese Radvani ha dedicato il film "Donne senza nome".
Dopo aver svolto la sua funzione di carcere minorile negli anni Settanta, la struttura è caduta in assoluto abbandono fino all’acquisizione da parte della società Reparter. Allo stato attuale, non è noto il futuro della struttura, quel che è certo è che solo la memoria permetterà alle vincende straordinarie legate alla Casa Rossa di essere tramandate ai posteri.
L'attività, da ascriversi nell'ambito del progetto cine-forum “Letto, visto e ascoltato” - promosso dall’associazione SYLVA Tour and Didactis di Alberobello - si è sviluppata intorno alla tematica ”dal brigantaggio al campo di internamento”.
Nel corso della visita sono stati illustrati gli aspetti storico-sociali legati alla struttura, come il rapporto degli internati col direttore Giangrande e con gli alberobellesi, le condizioni igienico- sanitarie del campo, la conversione al cattolicesimo degli internati, le cui condizioni furono particolarmente dure dal 1940 al 1949.
Guida dell'esperienza il responsabile dell'associazione proponente Luca De Felice, il quale ha illustrato il ruolo salvifico dell'arte nella quotidiana vicenda degli inernati. Tre gli uomini citati, Charles Abeles - musicista, Henri Fiel - medico e il caricaturista Max Sipser.