Ai primi di gennaio si era diffusa la notizia che anche alcuni Comuni pugliesi - Altamura nel Barese, Gravina in Puglia e Laterza nel Tarantino - erano stati individuati tra i sessantasette siti del costituendo Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, infrastruttura ambientale di superficie per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività prodotti in Italia.
A seguito della Proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) e del Progetto preliminare del Deposito Nazionale e Parco Tecnologico (DNPT), ferme le reazioni da parte dei rappresentanti dei territori coinvolti e dei loro abitanti. Regione Puglia e Regione Basilicata, associazioni ambientalistiche, del comparto agricolo e zootecnico si sono schierate apertamente per il no.
Anche il nostro Consiglio comunale, nella seduta del 18 febbraio scorso, ha manifestato dissenso alla localizzazione nel territorio pugliese del Deposito nazionale di rifiuti radioattivi.
Approvata, infatti, la mozione sottoscritta dai consiglieri Caforio, Caputo, Ciliberti, Filomeno, Gentile, Manghisi, Primavera, Quaranta, Rinaldi, Sansonetti, Sportelli, Taccone e Valerio e votata con voto favorevole all'unanimità dei presenti (sindaco De Ruvo, Caputo, Quaranta, Sportelli, Sansonetti, Caforio, Taccone, Manghisi, Primavera, Rinaldi, Galizia). Il consigliere Galizia, pur non avendo potuto sottoscrivere la mozione, nelle dichiarazioni di voto ha preannunziato il suo voto favorevole. Una mozione, quella approvata in seno alla massima assise comunale della Città delle Grotte, sollecitata anche dalla presidente del Consiglio Regionale Loredana Capone. Anche il Consiglio Regionale pugliese, infatti, si è espresso nella stessa direzione lo scorso 12 febbraio.
Ecco il testo della mozione.
I sottoscritti Consiglieri Comunali del Comune di Castellana Grotte,
PREMESSO CHE:
Con il nulla osta del Governo, la SOGIN (società pubblica di gestione del nucleare, incaricata allo smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi), ha redatto e reso pubblica la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (CNAPI) allo stoccaggio dei rifiuti radioattivi, in conformità al decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31 (Disciplina dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché benefici economici, a norma dell'articolo 25 della legge 23 luglio 2009, n. 99).
Le aree potenzialmente idonee individuate in Italia sono sessantasette e tra queste, cinque rientrano nel territorio della Regione Puglia e in particolare nei comuni di Gravina di Puglia (BA), Laterza (TA) e Altamura (BA).
La mozione in oggetto è tesa a manifestare il profondo dissenso del Consiglio Comunale di Castellana Grotte alla localizzazione nel territorio pugliese del Deposito nazionale di rifiuti radioattivi, garantendo il proprio supporto alle azioni che la Regione Puglia e gli Enti locali coinvolti stanno ponendo in essere, al fine di far desistere il Governo da ogni possibilità di allocare sul territorio della nostra regione il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi; a tal riguardo, è opportuno sottolineare come la Regione Puglia fornisce già un contributo rilevante alle necessità energetiche del Paese, soddisfacendo l'11% del fabbisogno energetico nazionale ed è già sede di numerose attività industriali a elevato impatto ambientale quali quelle connesse al ciclo dell'acciaio e alla produzione di energia da fonti non rinnovabili, quali ad esempio lo stabilimento ex Ilva a Taranto e la centrale Enel di Brindisi.
TENUTO CONTO
- che la Corte Costituzionale, nel dichiarare l’illegittimità dell’art. 4 del decreto legislativo 15 febbraio 2010 riguardante la localizzazione delle centrali nucleari e dei depositi di stoccaggio delle scorie, ribadisce l’obbligo del parere preventivo delle Regioni interessate ripristinando le competenze delle Regioni e degli enti locali;
CONSIDERATO CHE
- la Regione Puglia ha attuato durante la legislatura 2015 – 2020 azioni per la riqualificazione dell'ambiente e del territorio con risorse sostenibili e progetti di riqualificazioni di intere aree. Un percorso che ha portato all'istituzione di alcuni parchi regionali e politiche ambientali mirate, punti programmatici approvati per la legislatura 2020 – 2025 da qualche mese riconfermata.
- le previsioni contenute nella CNAPI e relative all'idoneità della Puglia a ospitare sul proprio territorio detto deposito nazionale, risultano contrastanti con le Linee guida tecniche dell'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), emesse ai sensi del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230 e successive modifiche, tanto che la stessa SOGIN definisce i siti "parzialmente" idonei. In particolare, si afferma che nella scelta del luogo di ubicazione di detto deposito occorre considerare, quali condizioni di esclusione, aree ove sono presenti paesaggi, habitat e specie animali e vegetali tutelati le zone con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità e i luoghi di interesse archeologico e storico;
RILEVATO CHE
- le aree del territorio della nostra regione, menzionate dalla CNAPI, presentano caratteristiche tali da soddisfare i criteri di esclusione previsti dalle Linee guida tecniche emanate dall'ISPRA. Alcune aree della Puglia inserite nella CNAPI, come le gravine, sono parte fondamentale di un'area protetta istituita dal 2005;
- tra gli asset di sviluppo socio-economico regionale, quali elementi caratterizzanti della smart specialization della Regione Puglia e presupposti programmatici della gestione dei fondi strutturali europei, sono menzionati, tra gli altri, la bio-economia, il Green Deal e l'industria culturale, creativa e del turismo, la cui concreta declinazione e attuazione mal si sposerebbe con la presenza sul territorio regionale del sito unico nazionale delle scorie radioattive;
VISTI
- l’art. 9 della Costituzione che pone come principio fondamentale della Repubblica la promozione dello sviluppo e la tutela del paesaggio;
- l'art. 43 comma 1 D.lgs 267/2000 TUEL (diritti del consigliere comunale);
- l’art. 31 del vigente Regolamento su funzionamento del Consiglio Comunale di Castellana Grotte;
VALUTATO
- che è dovere delle Amministrazioni Comunali tutelare e riaffermare quanto già chiaramente espresso dal Consiglio Regionale con la mozione “Localizzazione del deposito nazionale di stoccaggio per le scorie nucleari”, approvata nella seduta del 12 gennaio 2021 all’unanimità dei presenti;
- che è compito del Sindaco e dei singoli Consiglieri difendere con forza e senso di responsabilità il territorio regionale da ulteriori danni derivanti dalla presenza di un sito di stoccaggio di scorie nucleari alla propria economia e alla salute dei cittadini;
- che il Deposito Nazionale arrecherebbe un forte danno all’economia locale che si basa sulla qualità dell’ambiente e delle produzioni agroalimentari ed impattando negativamente i ricavi nel settore turistico e delle produzioni/esportazioni del settore agroalimentare;
SOLLECITANO IL CONSIGLIO COMUNALE A
- ritenere denuclearizzato il proprio territorio;
- manifestare il totale dissenso del Comune di Castellana Grotte alla localizzazione nel territorio pugliese del Deposito Nazionale di rifiuti, come ipotizzato nella Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (CNAPI), redatta dalla SOGIN S.p.A. in conformità al decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31;
SOLLECITANO LA GIUNTA COMUNALE E IL SINDACO A
- praticare ogni utile iniziativa a sostegno della Regione Puglia, nonché dei comuni direttamente coinvolti, finalizzata a far desistere il Governo nazionale da ogni possibilità di allocare sul territorio della Regione Puglia il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi;
- rappresentare gli interessi del Comune di Castellana Grotte in qualunque sede per tutte le azioni utili allo scopo di scongiurare qualunque decisione che porti alla realizzazione del Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco tecnologico sul territorio della Regione Puglia.
(A sinistra, il Consiglio comunale di Castellana-Grotte, foto di repertorio)