Si chiama Enrico Romita; è un noto regista e un attivo operatore culturale. Classe 1956, nativo di Bari e castellanese d'adozione, ha pubblicato un sentito atto di amore nei confronti della sua terra e dei suoi corregionali.
Alle parole, però, sono seguiti i fatti.
Le repliche del 14 e del 16 luglio 2016 dello spettacolo che lo vede quale regista e fautore, con Alephtheatre sono state annullate in segno di solidarietà alle vittime del grave incidente ferroviario che ha avuto luogo ieri.
Un atto non da poco, visto che lo spettacolo residenziale delle Grotte di Castellana coinvolge decine e decine di professionisti, tra maestranze e artisti. Un gesto con risvolti economici importanti, visto il tutto esaurito che si registra nelle repliche della bella stagione. Vi proponiamo integralmente il suo contributo.
Io sono pugliese. Sono nato, vivo e lavoro in Puglia.
Io sono pugliese e oggi sono orgoglioso di un popolo che accorre a donare il sangue per aiutare persone coinvolte in una tragedia figlia dell’arretratezza che ci accompagna da secoli.
Io sono pugliese e sono orgoglioso di appartenere ad una terra che nel lutto e nel dolore risponde con la generosità e con la partecipazione, facendo la fila per donare il sangue.
Io sono pugliese e cerco con fatica di elevare la qualità della vita di una comunità di persone che ogni giorno lotta contro il pregiudizio e la arroganza di pochi ignoranti casualmente nati in altre latitudini.
Io sono pugliese e viaggio sui treni locali, sistema preda di furbi e disonesti che si sono arricchiti alle spalle di brava gente che ogni giorno viaggia in vagoni sporchi, freddi in inverno e roventi d’estate, per arrivare al lavoro, a scuola, all’università.
Io sono pugliese e guardo con commiserazione quei direttori di giornale che, ambiguamente, titolano dell’inferno al sud, come fosse una volontà divina o frutto di una lombrosiana predestinazione etnica.
Io sono pugliese e difendo la terra che sotto il sole e con sudore continua a fornire i prodotti della terra sfruttati e sottopagati dalle catene di distribuzione, mentre sotto la luce bellissima che ci avvolge i migliori giovani creano tecnologia innovativa e iniziative destinate a migliorare la nostra società.
Io sono pugliese e sono indignato per il tono di alcuni giornali che dipingono il Sud come il regno dei terroni, retrogradi e ignoranti, dimenticando la quantità e qualità dei laureati in Italia.
Io sono pugliese e incazzato perché la mia terra è considerata poco più che un luogo dove approfittare di finanziamenti e connivenze finalizzate a miseri e spregevoli arricchimenti personali.
Io sono pugliese e faccio il regista, cercando di creare occasioni di lavoro e valorizzazione dei luoghi splendidi ed unici che la mia regione offre a tutti coloro che lo attraversano e, rispettandolo, lo conoscono.
Io sono pugliese e faccio uno spettacolo sotterraneo basato sull’Inferno Dantesco e oggi ho visto che i titoli dei giornali impiegavano la parola Inferno per definire la tragedia ferroviaria.
Io sono pugliese e voglio ricordare a tutti che Dante ha messo nell’Inferno i colpevoli di peccati.
Io sono pugliese e vorrei fare una domanda: qualcuno è in grado di dirmi quale sarebbe la colpa delle vittime di oggi?
Forse quella di essere considerati pugliesi e non italiani?
Forse quella di essere nati in una terra che si è deciso di lasciare in seconda fila?
Forse quella di appartenere ad una fascia sociale destinata a prendere il treno dei pendolari?
Io sono pugliese e, col dolore nel cuore, vorrei che tutti coloro che hanno perso la vita in questa tragedia si ritrovassero in un luogo altro che li riporti alla terra in cui erano nati.
Una terra rossa, punteggiata di ulivi, bagnata dal mare, con la pietra rovente e bianca, ammorbidita dal maestrale, addolcita dai profumi dei suoi splendidi frutti.
Io sono pugliese e so che nessuno di voi direttori avrà il coraggio di pubblicare queste mie riflessioni.
Io sono pugliese e vi sfido a mettere in prima pagina la foto della coda dei donatori di sangue insieme alla foto dello scontro tra i treni, per rendere omaggio a questa gente.
Enrico Romita, pugliese.
(ph. G.L. Bianco)