(Castellana-Grotte, 1705 – Castellana-Grotte, 6 febbraio 1788).

Qui ottiene la commissione più prestigiosa della sua carriera: otto dipinti per le sacrestie del Tesoro di San Gennaro, nel Duomo.
Nel 1752 rientra a Castellana a causa della feroce concorrenza. In Puglia e riceve svariate commissioni ma i suoi committenti non si mostrarono molto generosi giocando al ribasso nei compensi, perciò visse molti anni in indigenza.
Si sposò con Antonia Picardi di Napoli dalla quale ebbe tre figlie nate nel 1752, 1754 e 1761. Il Fato morì a Castellana il 6 febbraio 1788 ed è sepolto nella Chiesa del Purgatorio o Santa Maria del Suffragio, quasi una galleria personale dell’artista, per le molte sue opere qui conservate.
I suoi dipinti sono presenti in tutte le chiese di Castellana-Grotte (eccetto quella di Sant'Onofrio), ma anche a Putignano, Noci, Monopoli, Polignano a Mare, Conversano, Mola di Bari, Rutigliano, Capurso, Santeramo in Colle, a Castellaneta, Massafra, Manfredonia e Frasso Telesino, in provincia di Benevento.
Bibliografia
Dizionario biografico degli italiani, XLV, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 1995.
Lanzillotta, G., Contributo alla storia artistica di Putignano nel XVII secolo. L’opera di Vincenzo Fato in Putignano: il paese e la memoria, a cura di E. Bruno, E. Elba, P. Pipoli, 2007.
Lanzilotta G., La vita e le opere di Vincenzo Fato (1705-1788), in "Fogli di Periferia", a. XI, nn. 1-2, 1999.
Lanzillotta G. (a cura di), Vincenzo Fato nella pittura del Settecento in Puglia, Catalogo della mostra, Edizioni Comune di Castellana-Grotte, 2006.
(Testo tratto da http://it.wikipedia.org)