Primo a parlare al Palagrotte, in apertura delle celebrazioni per l'ottantesimo anniversario della scoperta delle Grotte di Castellana, riproponiamo il discorso del presidente della partecipata comunale gerente il complesso ipogeo Victor Casulli. In platea, l'ospite d'onore, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Signor Presidente, Eccellenze, Signori,
è con la meraviglia negli occhi per aver assistito personalmente, qualche minuto fa, ad un evento storico come la prima visita di un Presidente della Repubblica nelle nostre grotte ed è con l'emozione, non celata, di parlare alla presenza di così alte istituzioni e autorità civili e religiose, che mi accingo a portare il mio contributo a questa cerimonia di festeggiamento dell'80esimo anniversario della scoperta delle grotte di Castellana.
Viviamo un'epoca in cui la meraviglia e l'emozione troppo spesso lasciano spazio a sensazioni più futili, a valori certamente meno importanti. Viviamo un'epoca in cui la meraviglia e l'emozione spesso riempiono i secondi piani della nostra esistenza.
L'esperienza di questa mattina, invece, ci ricorda che la meraviglia e l'emozione, splendidamente custodite nel nostro complesso carsico, possono e devono essere elementi guida del nostro vivere quotidiano. Possiamo e dobbiamo permeare di straordinarietà la nostra quotidianità.
Nel messaggio di fine anno alla nazione, il Signor Presidente della Repubblica ha sapientemente fatto riferimento a "difficoltà che vanno sempre tenute ben presenti" e all'obbligo morale e personale di ognuno di noi di "non smarrire la consapevolezza di quel che abbiamo conquistato: la pace, la libertà, la democrazia, i diritti", il giusto equilibrio nel rapporto tra uomo e natura, un equilibrio che rischia costantemente di incrinarsi e che invece va tutelato con ogni sforzo.
Elementi questi che noi castellanesi sentiamo di difendere ogni giorno con attenzione: perché nati letteralmente su una ricchezza inestimabile che si chiama turismo, perché nati letteralmente su una bellezza incalcolabile che si chiama natura, perché arricchiti dai sacrifici di chi in questi 80 anni di storia ha lavorato per rendere migliore e più ricca la nostra comunità.
Faccio ancora riferimento al discorso del 31 dicembre del Signor Presidente: Franco Anelli era un ragazzo del '99, nato nel 1899, uno di quei ragazzi che ci aiuta a tener sempre presente che le odierne fatiche sono ben poca cosa rispetto al passato, uno di quei ragazzi che ci aiuta ad interpretare meglio il futuro. Franco Anelli è l'uomo e il professionista che, grazie anche all'insostituibile e preziosissimo contributo del castellanese Vito Matarrese, ha rivelato alla nostra comunità un nuovo futuro.
Dobbiamo saper parlare di futuro. Perché le grotte per noi castellanesi possano essere presente, ma anche e soprattutto futuro. Attraverso il valore turistico e attraverso l'importanza economica e occupazionale che rappresentano e rivestono per la nostra comunità. Ma anche e soprattutto per l'orgoglio di comunità che sanno infondere in tutti noi.
Sono da pochi giorni a capo del Consiglio d'Amministrazione della Grotte di Castellana srl. Naturalmente travolto da emozioni, piene e consistenti, oltre che bellissime. Nel ringraziare i miei colleghi del vertice direttivo della società e nel ringraziare tutti i dipendenti che in questi giorni hanno profuso il massimo impegno possibile, sento in maniera chiara la responsabilità e il dovere di salvaguardare il bene comune rappresentato dalle nostre grotte. Difenderlo dal punto di vista scientifico, naturalistico e produttivo sarà sempre al primo posto nel nostro operato.
Guidati, mi auguro, sempre dalla voglia di meravigliarsi, emozionarsi e commuoversi.
Così come Franco Anelli e Vito Matarrese, 80 anni fa, sono stati spinti dall'emozione e dalla meraviglia in un percorso di scoperta, in un'impresa di esplorazione che ha rivelato il futuro della nostra Castellana.
Grazie.