L’8 febbraio la Chiesa cattolica ricorda la prima santa sudanese, Bakhita, rapita ancora bambina e venduta più volte come schiava.
Proprio in memoria della terribile vicenda umana di Bakhita, papa Francesco ha scelto questa data per istituire la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di esseri umani.
Vittime della tratta sono esseri umani costretti a vivere in condizioni disumane, ridotti in schiavitù, destinati ai marciapiedi o all'espianto di organi. Bambini soldato, uteri in vendita, prostitute sulle nostre strade, poco cambia. Che avvenga lontano dai nostri occhi o a pochi metri da casa, questo scempio non può tollerarsi.
Proprio presso la sede castellanese della Comunità papa Giovanni XXIII, la casa "Il sogno di Giuseppe'', comunità che ha fatto, della lotta alla tratta e dell'accoglienza alle vittime, la propria missione, monsignor Giuseppe Favale, vescovo della Diocesi di Conversano-Monopoli, ha dedicato la celebrazione di questa sera in memoria di Santa Giuseppina Bakhita.
Accanto a monsignor Giuseppe, don Vito Castiglione Minischetti, vicario zonale e don Michele Petruzzi, direttore della Caritas diocesana.
Ad accoglierli le volontarie e le ospiti della comunità.
Nella foto a sinistra, un momento della celebrazione eucaristica di questa sera.