Raggiungibile dalla S.P. 114 Monopoli - Conversano, all'altezza della contrada Chiesa Nuova, una chiesetta rurale in territorio di Castellana-Grotte merita una visita. Si tratta di San Bartolomeo de Palude o di Padula, edificio insolito risalente ad un periodo tra l'VIII e il X secolo. La prima traccia documentale dell'esistenza dell'edificio risale al 1180; in una bolla pontificia spedita da papa Alessandro III a Stefano, vescovo di Monopoli, venivano elencate le chiese ricadenti sotto la sua giurisdizione. In località "de Palude" venivano citate tre chiese, tra le quali quella di San Bartolomeo appunto.
La chiesa, collocata ai margini di un declivio, ha base quadrangolare di cinque metri per cinque. Consta di due absidi. Ll'asse longitudinale è orientato a nord-ovest sud-est, la cupola superiore si raccorda al volume inferiore tramite quattro trombe angolari. Sulle pareti laterali della chiesa si leggono ancora le tracce di quattro piccole nicchie, due vicino all'ingresso e due in prossimità delle absidi.
Quattro strette aperture, poste a quattro metri e mezzo dal livello del pavimento e posizionate in corrispondenza dei due assi principali, servivano ad illuminare la chiesa. Il piano di calpestio della chiesa è inferiore rispetto alla quota del terreno circostante. All'esterno, l'edificio è formato da due parallelepipedi, a base quadrangolare, sovrapposti; il parallelepipedo superiore si arretra rispetto a quello inferiore su tre lati, allineandosi con quello inferiore solo sul lato dove si apre l'ingresso.
A partire dal 1992 la chiesetta, in stato di deprecabile abbandono, è stata restaurata grazie all'azione dell'associazione castellanese Ce.Ri.Ca. Ad oggi, assieme al terreno circostante, San Bartolomeo di Padula fa parte del patrimonio pubblico di Castellana-Grotte.
Ogni anno, nel pomeriggio del 24 agosto - giorno dedicato a San Bartolomeo - all'esterno della chiesetta viene celebrata la santa Messa grazie all'interessamento del Ce.Ri.Ca.