Sindaci, presidenti di regione, parlamentari, segretari di partito e Ministri delle diverse forze politiche sono scesi in campo a sostegno della Coldiretti nella campagna di sensibilizzazione per l'abnorme presenza di cinghiali. A rischio, infatti, le produzioni alimentari, la sicurezza stradale, la salute e l'incolumità delle persone.
Al termine della manifestazione a Montecitorio che, a partire da Roma, si è estesa a tutti i capoluoghi di regione, il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha annunciato l'imminenza di azioni a riguardo.
Un impegno importante è necessario anche a livello regionale, dove la Coldiretti ha chiesto un coordinamento stretto con lo Stato per operare in modo risoluto nell’attuazione delle misure previste per il controllo e il contenimento dei cinghiali.
Anche in Puglia la protesta di Coldiretti s'è fatta sentire con la presenza di oltre mille "maglie gialle". Ieri mattina, infatti, è stato dato luogo a una manifestazione dinanzi al Palazzo della Regione Puglia sul lungomare Nazario Sauro. A manifestare la propria preoccupazione per la presenza incontrollata di cinghiali in Puglia allevatori e agricoltori.
Con l’emergenza Covid che ha ridotto per mesi la presenza dell’uomo all’aperto proliferano, con un aumento del 15%, i cinghiali che invadono città e campagne in Puglia. Questo quanto rivelato da Coldiretti Puglia, in occasione della protesta nel capoluogo pugliese. I branchi – sottolinea la Coldiretti regionale - si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi dove giocano i bambini, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone.
La situazione è diventata insostenibile nelle campagne con danni per almeno 15 milioni di euro all’anno alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti Puglia - viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.
Per non parlare del problema della sicurezza stradale. Per Coldiretti, un incidente ogni 48 ore con 16 vittime e 215 feriti è il tragico bilancio, nell’anno dell’emergenza Covid, dovuto alla presenza di cinghiali.
"Bisogna intervenire subito e con determinazione con l’attività di controllo e contenimento contro l’invasione dei cinghiali con avvistamenti continui nelle are del Parco dell’Alta Murgia, del Gargano, nella Murgia Barese e Tarantina, nel Subappennino Dauno, nei pressi della Foresta di Mercadante, fino ad arrivare ai centri urbani”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. “Non si tratta più solo di una questione di risarcimenti ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone" – insiste il presidente Muraglia - "che va affrontato con decisione".
C’è anche molta preoccupazione tra gli allevatori per la peste suina africana (PSA) che si sta diffondendo in diverse parti della Germania e che può colpire cinghiali e maiali ed è altamente contagiosa e spesso letale per gli animali, con i cinghiali che possono essere un veicolo di contagio con un numero che negli ultimi anni si è moltiplicato.
Per Castellana-Grotte, presente alla protesta barese anche l'assessore comunale Vanni Sansonetti. "La mia presenza da amministratore locale e da cittadino, sollecitata dall'invito della sezione locale castellanese della Coldiretti, è stata tesa a comprendere meglio il fenomeno, così da farsi trovare pronti nell'affrontarlo, ma ancor di più per fare la propria parte nel sollecitare e nell'offrire la propria disponibilità per cercare di arginare il fenomeno". Una presenza necessaria, quella dell'amministratore castellanese. Esemplari di cinghiali, infatti, sono stati avvistati anche nella nostra cittadina, come documentato, nei pressi di Madonna della Grotta, nel 2016.
Ma come siamo finiti in questa situazione?
Nello stato di natura, l'autoregolazione provvede a contenere l'equilibrio tra le specie. Qui, purtroppo, c'è lo zampino dell'uomo, l'animale più pericoloso al mondo.
Si ricorderà che il cinghiale era stato reintrodotto in Puglia vent'anni fa, tra il 2000 e il 2002, quando l'ambito territoriale di caccia della Provincia di Bari dispose la reintroduzione di centosettanta esemplari di cinghiale, peraltro di una varietà proveniente dall'Est Europa, nel Parco dell’Alta Murgia. Già nel 2013 sono stati stanziati € 186.000,00 per il piano di riduzione numerica, tramite cattura con recinti e il monitoraggio delle popolazioni dell'animale. Ma, a quanto pare, gli sforzi non sono stati sufficienti.