Sollecitato dagli operatori sanitari, il presidente dell'associazione Vivi la strada, da sempre accanto a medici, infermieri e forze dell'ordine nell'opera di promozione della sicurezza stradale, lancia un appello accorato: chiamare il 118 solo se serve realmente.
Si è calcolato, infatti, che almeno il cinquanta per cento delle chiamate non riguardano casi di urgenza.
"Così facendo si sguarniscono le postazioni del 118", avverto Tonio Coladonato. "Non si chiama il 118 per dissenteria o vomito, per un mal di testa o dolor di denti, per una sciatalgia o per una ferita superficiale, per farsi portare i farmaci a casa, per farsi trasportare in ospedale per una visita medica specialistica, per la scottatura provocata da una pentola".
''Il 118 è un servizio d'EMERGENZA - URGENZA'', ribadisce il presidente del sodalizio. "Lo si chiama solo in caso di pericolo di vita di una persona e, all'intervista telefonica dell'operatore di centrale, occorre rispondere con calma, senza arroganza o prepotenza; magari si è in uno stato di agitazione, ma occorre ricordare che, chi è dall'altra parte del telefono non vede cosa è successo. Rispondendo a tutte le domande che vengono formulate, si ha garanzia di ricevere la giusta unità mobile di soccorso a persona''.
"Se la persona non è in pericolo di vito, allertare il medico di famiglia o la guardia medica prima di chiamare il 118. Se si chiama senza che ve ne sia motivo reale, si priva del soccorso a persone colpite da gravi patologie come ictus, ischemia, infarto, a uomini e donne vittime di incidenti gravi sul lavoro, sinistri stradali, folgorazioni, schiacciamenti o amputazioni, emorragie, cadute accidentali con fratture scomposte, congestioni".
Insomma, va rispettato il lavoro del medico, dell'infermiere, del soccorritore e dell'autista. Quanto agli automobilisti, occorre parcheggiare correttamente, mai in doppia fila o sui marciapiedi. Al suono bitonale della sirena, si deve accostare al lato della strada e dare precedenza al mezzo di soccorso, non ostacolarlo, non seguirlo nella sua corsa, come prescritto, peraltro, dal Codice della strada.
Non si sa mai... a bordo di un'ambulanza, un giorno, potremmo esserci noi.