A Castellana-Grotte il volley è un’istituzione e, come ben sappiamo, la sua pratica a così alto livello contribuisce alla formazione di ottimi atleti, tecnici e dirigenti.
Tra i ruoli tecnici, ce n’è uno, tanto importante quanto poco conosciuto, che può contribuire in maniera determinante al raggiungimento dei risultati.Parliamo dello “Scoutman”.
Ma chi è e cosa fa lo Scoutman?
Generalmente si posiziona defilato dietro un tavolo a fondo campo, a volte confondendosi con reporter e cronisti, a volte siede in panchina, più raramente sugli spalti.
Un tempo il suo ruolo era secondario e gli bastava un bloc-notes, ma oggi è preparatissimo, dotato di computer, stampante, telecamera, webcam e spesso è collegato con ricetrasmittenti con il tecnico in panchina.
A Castellana-Grotte, dove il volley è ad alti livelli, anche lo scoutman dev'essere un vero progessionista. Prova ne è che, in questa stagione 2015-2016, abbiamo tre ottimi scoutman: Matteo Pastore (Materdominivolley.it, A2M), Antonella Ippolito (BCC-NEP New Mater, B1M), Giuseppe Malena (Grotte di Castellana Volley, B2F), citati in ordine di categoria, tutti con grande esperienza, anche in serie A.
Proviamo a farci descrivere in cosa consiste questo importante ruolo.
Matteo Pastore: “Noi traduciamo in numeri ed in percentuali le azioni di gioco e la loro efficienza (ovvero la proporzione tra colpi a segno ed errori, ndr), per dare all’allenatore indicazioni in tempo reale. Questi dati, insieme alle valutazioni personali, consentono al tecnico di apportare le opportune correzioni in gara. In settimana poi ricaviamo dai filmati anche le posizioni degli atleti in campo, le traiettorie di attacco, gli spostamenti. Studiamo gli avversari estraendo e montando filmati con le varie azioni esaminate poi da tecnici e giocatori. In sostanza, essendo la pallavolo uno sport di situazione, cerchiamo di prevedere quello che si potrebbe verificare in gara”.
Antonella Ippolito aggiunge: “Il nostro compito è quello di fare un’analisi oggettiva, numerica, sulla nostra squadra, ma anche su quella avversaria. Cerchiamo cioè di capire qual è il fondamentale (“fondamentale” è il singolo gesto tecnico, ovvero battuta, ricezione, palleggio, schiacciata, muro, ecc., ndr) che sta andando meglio o quello che va peggio, sia durante la gara che poi in settimana, per personalizzare gli allenamenti. Queste precise valutazioni servono a correggere la semplice percezione che, di per se, non è sufficiente a valutare”.
Giuseppe Malena (scoutman e secondo allenatore) conclude: “La nostra valutazione oggettiva serve anche a dare un peso a ciascuna azione per ottenere un quadro preciso del rendimento di ciascuno in ciascuna gara. Bisogna valutare anche gli spostamenti di ciascun giocatore e poi è fondamentale evitare le valutazioni emotive”.
Come vedete, nelle loro descrizioni non sono mai scesi nei dettagli, loro badano al sodo, semplificano, ma il loro è un lavoro durissimo.
Un esempio? Parte la battuta, bisogna registrare chi la fa e che esito ha avuto; la palla è stata ricevuta? da chi e come? il ricettore è riuscito a passare al palleggiatore? l’ha fatto bene o male? il palleggiatore ottiene la palla, a chi e come la alza? e lo schiacciatore? chi è, come ha schiacciato?, come si è posizionato il muro avversario? la palla è passata? che esito ha avuto? ...e così via, senza tregua, per l’intera gara.
L’azione dura pochi secondi, il pubblico vive l’azione e gioisce ed applaude, oppure si dispiace, fischia, forse inveisce contro l’arbitro, ma lui (o lei), lo scoutman, statene certi, ha già registrato tutto, ha imparato ad essere estraneo alle emozioni.
Almeno quelli bravi. Ed i nostri lo sono. Credeteci.
Almeno quelli bravi. Ed i nostri lo sono. Credeteci.