23 gennaio 1938. Un giorno che ha significato molto per la nostra città: in una tersa giornata d'inverno lo speleologo lodigiano Franco Anelli, in Puglia per una campagna esplorativa sollecitata dall'ENIT, si cala per la prima volta nella Grava Civarola, naturale imbocco a quell'insperato paradiso di alabastro che si riveleranno le Grotte di Castellana.
Nel settantottesimo anniversario della scoperta, molte le iniziative in programma posticipate a domenica 24 gennaio. Innanzitutto, la tradizionale discesa commemorativa ad opera del Gruppo Puglia Grotte, accorsatissima occasione, per gli speleologi del Meridione di calarsi dalla Grave. Se i materiali, le tecniche e lo sforzo fisico non rendono paragonabili l'esperienza del professor Anelli e quella degli speleologi d'oggi, intatta rimane l'emozione, la sensazione di un ritorno all'utero della Madre Terra, la discesa in un paradiso di silenzio.
Consuetudine vuole, pure, che agli speleologi ospiti venga concessa la visita dei rami laterali del complesso, solitamente non aperti al pubblico. Guide esperte i tecnici del sodalizio speleologico castellanese fondato nel 1971.
Non mancherà la celebrazione della Santa Messa al fondo della Grave, quest'anno officiata da padre Pino D'Andola e la posa dell'omaggio floreale del primo cittadino in corrispondenza del busto bronzeo di Anelli, quale segno di riconoscenza per l'impagabile contributo offerto dal professore al patrimonio naturalistico e allo sviluppo socio-economico cittadino.