Dal quattro al tredici novembre scorsi ha avuto luogo una missione speciale, quella del Credito Cooperativo in Ecuador, un Paese a cavallo dell'equatore con enormi problematiche economiche e altrettanto grandi potenzialità.
A vent'anni dalla sottoscrizione della “Dichiarazione di Quito” che vide, nel 2002, la nascita della partnership tra il mondo di Federcasse e le "Estructuras Financieras Locales" o “Cajas de Ahorro y Credito” associate a Codesarrollo, con il supporto del Gruppo Sociale Fondo Ecuatoriano Populorum Progressio, i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Il progetto “Microfinanza Campesina”, l'esperienza più rilevante di cooperazione internazionale con fondi privati del'America Latina, infatti, ha visto migliorare le condizioni di vita di migliaia di campesinos delle Ande peruviane. Quasi novanta i milioni di dollari di finanziamento agevolato erogati da oltre duecento attori del Credito Cooperativo, Casse Rurali e Raiffeisen. Altri quattro milioni, poi, sono stati concessi a fondo perduto.
Ma non basta. Come dice l'antico adagio, ''Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno; insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita''. Iniziative di formazione per i giovani dirigenti delle banche di villaggio e interventi di educazione socio-ambientale hanno fatto la differenza per centinaia di comuità.
A confermare la prosecuzione degli impegni assunti, nell'ambito del XIII incontro Ecuador - Italia “Finanza solidale per uno sviluppo umano e sostenibile”, vi è stato il rinnovo dei contenuti dell'accordo di cooperazione culturale e finanziaria sottoscritto nella capitale Quito vent'anni addietro.
A siglare il rinnovo della ''Dichiarazione di Quito'', per Federcasse, il presidente Augusto dell'Erba. Soddisfatto per l'esito della spedizione benefica, la quale ha consentito ai partecipanti di valutare i riverberi socio-economici nel Paese sudamericano determinati dagli interventi del Credito Cooperativo, dell'Erba commenta "L'iniziativa del Credito Cooperativo italiano in Ecuador ha avuto un positivo impatto in quei territori, contribuendo, in questi vent'anni, a sostenere il Codesarollo andino e, quindi, a combattere la povertà del Paese".
"Questa missione a Quito", spiega "che ha visto la partecipazione anche della Cassa Rurale e Artigiana di Castellana-Grotte, ha consentito di rinnovare quella Carta di Quito, sottoscritta nel 2002, che diede luogo all'importante iniziativa".
"È da sottolineare che l'azione posta in essere dal Credito Cooperativo è solo parzialmente di natura filantropica", chiarisce. "Ha, invece, prevalentemente il carattere di una grande operazione finanziaria declinata nella partecipazione al capitale della Banca Codesarollo e nella strutturazione di pool di finanziamenti con durate e scadenze diversi. Siamo - perciò - orgogliosi di essere protagonisti di questo progetto che tanti frutti ha dato".
Assieme al presidente dell'Erba, sono stati due i membri del Consiglio della Cassa Rurale e Artigiana di Castellana-Grotte Credito Cooperativo che hanno preso parte alla missione: si tratta dei consiglieri Vito Sabbatelli e Angela Visparelli De Girolamo.
Quest'ultima ha dichiarato entusiasta: "Questo viaggio in Ecuador mi ha permesso di scoprire, oltre alla varietà e bellezza del territorio, il mondo della finanza popolare, quella finanza che con pochi dollari diventa volano capace di creare benessere diffuso, buen vivir. Il mondo del bisogno, quello vero della sopravvivenza, dell’impegno, ma anche del sorriso. La cooperazione per far fronte alle necessità quotidiane, mettendo su caseifici, allevamenti, promuovendo lo sviluppo agricolo, la lavorazione del legno, il commercio equosolidale e tanto tanto altro. Torno ricca nel cuore e orgogliosa di far parte del mondo delle Banche di Credito Cooperativo: differenti anche nella solidarietà".
Per Sabbatelli, invece, "Da questa esperienza in Ecuador torno emozionato, incontrare gente nei villaggi, con i suoi colori e la voglia di fare festa. Mi sono sentito accolto ovunque siamo passati. Ho capito quanto abbiamo da imparare e non solo da trasmettere".
Nelle foto, la sigla della nuova "Dichiarazione di Quito'' e una foto-ricordo al termine delle danze tradizionali ecuadoriane. (ph. Federcasse)