Riceviamo, dal sodalizio cittadino Noi per, in ricordo di Francesca Franzoso, castellanese, generosamente impegnata nel volontariato.
È morta Francesca Franzoso, professoressa e sportiva molto nota a Castellana come si rileva dai primi saluti e commenti, di alcuni suoi amici che, anche sui media locali e sui social, ricordano passeggiate, piante e momenti sereni vissuti in amicizia insieme. Come volontari ed amici di Francesca negli ultimi 10 anni della sua vita, vorremmo contribuire a ricordarla ed a far conoscere le sue alte qualità umane, che riteniamo non comuni, e degne di maggior nota, in quanto “controcorrente” rispetto alla spensierata mentalità del mondo, che propone il successo ed il divertimento come principali attività della vita. Francesca invece, nella sua ricerca del meglio, era approdata alla consapevolezza che questa vita acquista più gusto nell’accoglienza concreta dell’altro, che - per i cristiani - rappresenta lo stesso Signore (“ogni cosa che avrete fatta al più piccolo dei miei fratelli, l’avrete fatta a Me”). Questa ricerca del senso profondo della esistenza, l’aveva fatta approdare all’associazione di volontariato NOI PER che, insieme al circolo Acli, organizza dal 2011 una fitta rete di solidarietà in favore di oltre 100 famiglie bisognose di Castellana. Francesca all’inizio si era avvicinata all’associazione come volontaria stringendo un saldo rapporto con l’amica Firminia Gentile, ma poi incoraggiata da me, che ne intravidi le potenzialità, divenne anche dirigente di “NOI PER”, ponendo la sua determinazione a servizio del direttivo, dei soci e delle tante persone sostenute. In un crescendo di impegno chiesi a Francesca di coordinare i turni di distribuzione del cibo e dei medicinali, nei quali organizzava le esigenze di oltre 300 persone, con una distribuzione che si è snodata per anni tutti i giorni, ed ancor oggi, per 15 gg al mese. La sua dedizione e la sua passione si manifestavano in questa attenzione a tutti, più che nei discorsi (che Francesca non amava molto), ed abbiamo imparato ad apprezzarla e volerle bene per la sua concretezza, per la sua schietta attenzione a tutti, più che per le sue parole. Nonostante la recente caduta, volle continuare a frequentare gli amici e le famiglie di NOI PER e quando non riusciva a guidare o camminare bene, venne in sede anche con le stampelle facendosi accompagnare dall’amato marito Giulio, pur di continuare ad incontrare amici, volontari e famiglie. Quando ci fece conoscere la diagnosi infausta restammo tutti senza parole, ma gli sguardi in sede si fecero più profondi, come i silenzi. Mi disse che non se la sentiva di continuare a venire… la guardai senza parlare e riuscii solo a dirle: “Francesca, ma i turni…? Da anni tu hai imparato a coordinare le tante esigenze delle famiglie…” Ci guardammo e fu lei a rompere un silenzio commosso: “continuo a farli, fino a quando riesco”. Era il suo modo “asciutto” per dirci, ci tengo a voi tutti e continuerò ad esservi vicina. Da allora sul gruppo di wapp la sua presenza ed il suo servizio continuarono per settimane, sino a quanto chiamò la sua cara amica Firminia, consegnandole i suoi registri ed appunti e l’incarico di continuare il coordinamento delle famiglie. Da allora i nostri contatti si sono rarefatti, costretti al silenzio da una malattia inaspettata quanto bastarda, che ti toglie ogni giorno un pezzo di esistenza. Sappiamo che la lotta dell’ultimo tratto di vita l’ha affrontata senza sconti e senza ipocrisie, combattendo da guerriera, qual era, grazie all’aiuto quotidiano delle amate nipoti, ma possiamo solo immaginare il dolore del distacco dai suoi cari, dai suoi amici, dalle tante famiglie assistite che ogni mese la salutavano e con cui si intratteneva con piacere. Quello che non possiamo immaginare è il cammino spirituale che Francesca ha fatto con Dio, magari combattendo con il suo angelo, come accadde a Giacobbe, ma nessuno può conoscere gli ultimi momenti di intimità con Cristo che da sempre ci conosce e ci aspetta per traghettarci verso una realtà nuova, in cui i titoli, la ricchezza, la cultura non valgono a nulla e conta solo l’amore che siamo riusciti a donare, (magari in nome di quel Dio, che ce lo ha chiesto). Per questo oggi, venerdi 21 giugno, saluteremo Francesca nella messa che si celebrerà alle 17:30 nella chiesa madre di Castellana nel giorno della festa di San Luigi, che si spese (e si spense), nel difficile periodo della peste a Roma, proprio nella cura dei bisognosi. È quest'operosità per gli altri il ricordo più prezioso di Francesca che custodiremo nel cuore, pregando per lei e chiedendole di continuare ad aiutare, dal cielo, la nostra opera di carità cristiana.
A Dio Francesca.
Gianni e i tuoi amici di Noi Per e ACLI.