Riceviamo e pubblichiamo, dalla locale comitato elettorale di "Noi a sinistra per la Puglia", comunicato relativo a incontro sul tema delle politiche del lavoro e del reddito minimo.
Giovedì 7 maggio alle ore 19 presso il Circolo Pivot a Castellana-Grotte si terrà il dibattito sulle politiche del lavoro messe in campo dalla Regione Puglia intitolato “Buon lavoro è buon futuro” organizzato da Noi a Sinistra per la Puglia. Al centro del dialogo con i cittadini le azioni messe in campo negli ultimi 10 anni dal governo regionale del centrosinistra e quello che sarà il futuro delle politiche giovanili, del sapere e dell’occupazione.
Ad intervenire nel dibattito pubblico, moderato dal giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Emanuele Caputo, una serie di esperti tra cui Nico Bavaro della segreteria provinciale di SEL, il consulente per lo startup e lo sviluppo d’impresa Mariano Intini ed il candidato al consiglio regionale per la lista “Noi a Sinistra per la Puglia” Paolo Mazzone, già assessore ai servizi sociali del Comune di Polignano a Mare che da anni si occupa di tematiche come il reddito di cittadinanza.
In questi 10 anni la Regione Puglia ha messo in atto interventi specifici per il diritto e gli aiuti per fare impresa e per la formazione professionale, come Bollenti Spiriti e Ritorno al Futuro. Inoltre il governo regionale si è reso protagonista in Italia ed in Europa, con interventi che stanno per partire anche a Castellana, per le politiche di assistenza a chi un lavoro non c’è l’ha più, con interventi mirati a tutto il tessuto sociale con i cantieri di cittadinanza ed il reddito minimo.
Una serata per dibattere con la cittadinanza su quanto abbiamo fatto in Puglia in questi 10 anni di buon governo e quanto ancora dobbiamo fare per incidere positivamente sulle vite di tutti i cittadini.
“Abbiamo creato questa serata – spiegano dal comitato elettorale castellanese di Noi a Sinistra per la Puglia – pensando alle nostre mamme che ogni giorno si chiedono cosa ne sarà dei propri figli, abbiamo pensato all’incontro guardando i nostri genitori che a 50 anni hanno perso il lavoro ed ora cercano una soluzione per vivere dignitosamente. Abbiamo pensato all’evento ascoltando tutti i giovani vittime del nuovo caporalato. L’iniziativa è nata per informare e dare una risposta concreta sulle opportunità che ci sono e quelle che vogliamo mettere in campo per il futuro”.