Chi ci segue sa che di femminicidio ce ne siamo occupati spesso. Convegni, flash mob, redazionali. Ma parlare di un caso che ha visto per protagonista una nostra concittadina, non lo nascondiamo, è differente.
Non si tratta di una nera di cronaca, nomi e volti lontani. Questa volta, a perire sotto la cieca violenza del suo coniuge è stata una castellanese, L.C., quarantunenne residente ad Albenga, in provincia di Savona. La donna aveva conosciuto quello che sarebbe diventato il suo carnefice, un uomo di origini nordafricane, proprio a Castellana-Grotte. Di qui il trasferimento in Liguria, il matrimonio, una figlia e un impiego tranquillo. Poi, la separazione, qualche anno fa. Ma la fine della relazione non è andata giù al cinquantaduenne M.A.M. il quale, più volte, aveva tentato di avvicinare la donna, con le buone o con le brutte.
Già gravato da una denuncia e un arresto per stalking, il carnefice aveva patteggiato la pena ed era stato scarcerato. Una tragedia annunciata? Come tante, troppo volte in questi casi, ci si domanda... poteva evitarsi?
Resta l'amarezza di un altro caso, per le statistiche solo un numero, ma che pesa come un macigno.
Nel 2013, nel nostro Paese, 179 donne sono scomparse per atti di violenza di genere, un aumento del 14% rispetto al 2012.
Una donna ogni due giorni, in Italia, muore per mano del suo compagno, di suo padre. Uccisa proprio perché donna.
Le condogliande della redazione di ViviCastellanaGrotte alla famiglia e agli amici della nostra concittadina scomparsa. Sappiamo che ben poco può servire a consolare il loro lutto. Ma quello che possiamo, e vogliamo fare, è continuare a parlare di femminicidio, come facciamo oramai da quattro anni. Anche per lei.