Dalla Scuola Secondaria di I grado "Silvia Viterbo" la cronaca di un'esperienza interessante, la messa in scena de “Il Brutto Anatroccolo” in lingua inglese, scelta quantomai azzeccata quella della favola di Andersen, in un contesto che vede gli alunni alle prese con le problematiche tipiche dell'adolescenza.
Venerdì 3 giugno 2016, presso l’Aula Magna della Scuola Secondaria di Primo Grado “S. Viterbo”, gli alunni della classe I C si sono cimentati in una vera e propria rappresentazione teatrale, mettendo in scena la celebre fiaba di Hans Christian Andersen “Il Brutto Anatroccolo” interamente in lingua inglese.
Tutti gli alunni del gruppo classe, con grande spirito di squadra, sono stati seguiti durante il percorso formativo dalla docente d’Inglese Apollonia Laera, per la sceneggiatura e la regia, dal docente di Arte e Immagine Mario Leogrande, per la cura della scenografia e i costumi, e dalla docente di Musica Nicoletta Nutricati, per le esecuzioni musicali.
L’esperienza si è rivelata brillante! Numerosi studi sull’apprendimento delle Lingue ritengono, infatti, il “Teatro in lingua straniera” una strategia metodologico/didattica privilegiata per favorire il pieno sviluppo delle potenzialità dell’alunno. Una forma di Teatro che apporta numerosi benefici all’apprendimento e promuove l’acquisizione della Lingua attraverso un approccio dinamico ed affettivo. Accresce la volontà di apprendere e fissa l’esperienza nella memoria a lungo termine.
Attraverso questa attività didattica, gli alunni hanno avuto l’opportunità di esplorare la Lingua Inglese in modo creativo, affinando anche le individuali capacità di relazionarsi agli altri.
L’approccio multisensoriale ha, inoltre, consentito loro di espandere il vocabolario e la propria conoscenza linguistica in modo del tutto naturale.
La scelta della fiaba “The Ugly Duckling” non è stata casuale, come gli stessi alunni hanno spiegato al termine dello spettacolo. È stata mirata a rafforzare l'autostima dei ragazzi e, più in generale, di tutti coloro che per svariate ragioni si sentono diversi, veicolando un prezioso messaggio educativo: le differenze che in apparenza dividono dal "gruppo" possono, in realtà, rivelarsi un dono. La storia scelta, infatti, metafora delle difficoltà che i bambini e gli adolescenti sperimentano durante la loro crescita, evidenzia come il singolo, inizialmente oggetto di disprezzo e disinteresse, alla fine della storia ottiene l'apprezzamento e il rispetto dei più.
Tutti gli individui hanno un valore intrinseco, a prescindere dai contesti talvolta infelici in cui non sempre emerge o viene riconosciuto. E’ necessario esserne consapevoli per promuovere ambienti educativi sani e favorevoli al benessere di ognuno.
Interessante e molto coinvolgente anche il finale della performance, la canzone di Marco Mengoni, “Credo negli esseri umani”, intonata dai ragazzi nella Lingua dei Segni, per dire a tutti che nel rapporto con gli altri è fondamentale non fermarsi alle apparenze ed andare sempre alla ricerca della meravigliosa originalità che ognuno di noi può donare al mondo.
Una splendida esperienza che senza alcun dubbio ha entusiasmato alunni, famiglie e docenti della Scuola Secondaria di Primo Grado “S. Viterbo”! Un’ esperienza da vivere ancora. L’appuntamento è al prossimo anno.