La nostra è una testata online, i nostri lettori ci seguono esclusivamente davanti ad uno schermo, smartphone, PC o tablet che sia. Siamo, inevitabilmente anche sui social, perché siamo dove è più facile raggiungerci. Ma la notizia degli ultimi giorni ha impressionato anche noi, nativi digitali.
Whatsapp, il sistema di comunicazione che ha mandato gli sms in soffitta, ha introdotto una nuova policy privacy che consentirà la condivisione dei numeri di cellulare (c'è qualcosa di più privato?) al social dei social, Facebook.
C'era da aspettarselo, visto che i due colossi della comunicazione privata sono "fratellini". Come si sa, Facebook ha comprato Whatsapp per 19 miliardi di dollari, rafforzando verosimilmente la proprio copertura utente.
Ovviamente, la cessione corrisponderà all'ingresso in una banca dati succulenta per gli inserzionisti, sempre di più e sempre più diversificati, che scelgono il social network per veicolare i propri prodotti/servizi. Potrebbero giungerci pubblicità mirate in base alla nostra profilazione (età, professione, sesso, etc.) dalla grande azienda come dal pizzicagnolo dietro casa che, improvvisandosi esperto di social media marketing, dia luogo ad una campagna pubblicitaria sul social.
Naturalmente il cambiamento è stato annunciato negli scorsi giorni, nulla di illegale.
Ma quanti di noi, nella fretta superficiale del quotidiano, sono passati oltre senza fermarsi a leggere?
Se non si desidera che Whatsapp condivida con Facebook il proprio numero di cellulare, dopo aver installato l'aggiornamento all'ultima versione, operazione sempre e comunque consigliata, vi sono trenta giorni per:
- aprire Whatsapp
- andare su Impostazioni - Account - Condividi info account
- eliminare la spunta relativa alla condivisione.
Ovviamente, se non si possiede un account Facebook, nulla quaestio.