Riceviamo e pubblichiamo da Domi Ciliberti, candidato alle prossime amministrative per la coalizione "Castellana Possibile", in merito alle primarie della coalizione "Centro Civico" che nel ballottaggio della scorsa domenica ha indicato in Francesco De Ruvo il proprio candidato.
"Alla luce di quanto emerso dalle consultazioni delle primarie è evidente che la storia politica di due dei più rappresentativi movimenti nazionali ha definitivamente abdicato in favore del trasformismo. L'imbarazzo di elettori e simpatizzanti che da sempre hanno creduto in ideali e principi contrapposti, ma altrettanto legittimi, è palese. I Valori cedono le armi crollando sotto i colpi dell'arrivismo. Questa, a mio modo di vedere, è la sceneggiatura del film andato in onda domenica scorsa. Non mi appassiona la polemica strumentale, né tantomeno quella basata sui personalismi. Quel che mi vedrà particolarmente coinvolto, invece, è il confronto sui contenuti. Sulla visione futura della città e sulla spendibilità della proposta politica. La conoscenza del territorio e le tematiche ad esso legate saranno alcuni degli argomenti cruciali su cui vorrò confrontarmi con gli altri due candidati. So bene di correre il rischio di passare per nostalgico ma non posso accettare che la Politica, quella con la P maiuscola, possa ridursi ad una mera e miserevole sommatoria di numeri. Chi viene dalla sana militanza, di qualunque bandiera, non può assistere inerme a tale scempio. Pensare che il maggior partito della sinistra che oggi governa la Nazione, la Regione e la Città Metropolitana, prima si vergogna di mostrare la propria identità ricorrendo ad un nome civico, e poi, per non farsi mancare nulla, elegge a proprio rappresentante il segretario di Fratelli d'Italia... beh, devo dire, in tutta onestà, che l'elettorato di sinistra non merita la fine ingloriosa a cui qualcuno lo sta condannando. Lo stesso discorso vale per l'elettore di destra (con la differenza che loro hanno il proprio rappresentante a guidare la coalizione). Ma la scelta di campo fatta dai loro dirigenti è a dir poco scellerata quanto quella dei loro colleghi di sinistra. Di buono c'è che adesso finalmente si passa al confronto sulla credibilità dei contenuti e quello successivo delle urne, unico vero giudice della volontà popolare. Che è cosa ben diversa dall'acquisizione di promesse di consenso. Il popolo sovrano deciderà. E sarà l'unico giudizio meritevole di credibilità".