Nel solco delle celebrazioni per l'anno giubilare della parrocchia Il Salvatore, a quaranta anni dall'apertura al culto dell'edificio, la comunità parrocchiale ha vissuto una serata di preghiera, riflessione ed incontro in occasione della festa liturgica di San Giuseppe e della Festa del Papà.
Nella settimana antecedente, i vari gruppi di iniziazione cristiana hanno portato innanzi un lavoro di riflessione sulla figura del santo individuando, per ogni lettera che compone il nome Giuseppe, un tratto caratteristico del patrono della chiesa cattolica, tratti che possono diventare uno stile di vita per ogni cristiano. E così i bambini ed i ragazzi hanno evidenziato in Giusto, Ideale, Umile, Saggio, Esemplare, Paziente, Paterno ed Empatico i tratti salienti della figura del santo. Durante la celebrazione eucaristica in una gremita aula liturgica, il parroco, don Antonio Napoletano, ha voluto "consegnare" ai papà presenti due verbi che la figura di San Giuseppe può suggerire al cammino cristiano da genitore: cooperare e custodire. Con il primo verbo si intende la capacità di porsi accanto all'altro genitore e a tutte le altre figure educative dei propri figli per accompagnare questi ultimi nel cammino della vita anche cristiana. Con il secondo verbo invece si intende la capacità dei padri di essere custodi del prezioso dono della vita, mettendo al centro dei loro pensieri non la propria realizzazione, la propria felicità, ma quella delle altre persone a loro affidate. Nel richiamo alla lettura del brano evangelico, inoltre, don Antonio ha evidenziato come nella Scrittura San Giuseppe non parla, non viene riportata alcuna frase attribuibile a lui, quasi ad indicarci che si può educare restando silenziosi, con l'esempio di vita che a volte vale più di mille discorsi. Al termine della celebrazione i numerosissimi papà intervenuti, di ogni età, hanno ricevuto la speciale benedizione e sono stati invitati dal parroco a trasferirla ai propri figli segnando la loro fronte con il segno della croce "perché con un gioco di parole, dobbiamo dire bene dei figli, ma li dobbiamo anche benedire".
Un gioioso momento di festa all'uscita dalla celebrazione è stato segnato dell'accensione di un piccolo falò, sapientemente realizzato ad arte, grazie alla preziosa collaborazione della ditta Frallonardo, da alcuni ragazzi che da sempre erigono la fanova dell'11 gennaio e la degustazione delle zeppoline, dolce tipico della festa, generosamente offerte dalle pasticcerie Chantilly e Nitti.
"Buona la prima", il fuoco di San Giuseppe è così arrivato anche nella nostra città come avviene invece da tanto tempo nelle città limitrofe. Una usanza antica che apre le porte alla primavera.