Una due giorni da tutto esaurito quella che ha visto in scena l'associazione teatrale castellanaese Grocà in trasferta nella vicina Alberobello.
L'aps, nota per il suo impegno nel proporre esperienze di teatro civile e suggestive ''passeggiate teatrali'' nella storia locale, ha proposto, infatti, al cineteatro dei Trulli, "La Scuola" una pièce teatrale nata dalle opere di Domenico Starnone.
Dalla raccolta dello scrittore di Saviano, già a teatro e sul grande schermo per la regia di Daniele Lucchetti, all'entusiasta pubblico di Grocà è stata proposta la pièce ''Sottobanco'' adattata da Elvira Spartano, instancabile direttrice artistica del sodalizio e in scena nelle vesti della professoressa Alinovi.
Siamo nel momento cruciale degli scrutini di fine anno, nel quale, il preside - oggi dirigente scolastico - e i professori di un istituto tecnico, argomentano, soffrono, battagliano e vivono le mille dinamiche della Scuola. Una professione unica, quella dell'insegnante, tanto difficile quanto bistrattata, alla quale è affidato il futuro di un Paese e alla quale, il Paese, non sembra essere abbastanza riconoscente. Una professione fatta di uomini e donne, con le loro luci e le loro ombre, che onorano la loro professione o la risolvono trascinandosi nelle routinarie incombenze.
In scena, la sempre più convincente Debora Simone nei panni della professoressa Baccalauro, Tony Pedone nei panni, a quanto pare, maleodoranti di padre Mattozzi e Roberto Malerba, il quale, con buoni esiti, s'addossa il difficile compito di riproprre il professor Cozzolino, magistralmente portato in scena da Silvio Orlando.
Il preside, straniato e straniante nel suo accento veneto, è Nico Beffa, ''comandante'' di questa variegata umanità, la prof. giovane, ma già addentro alla macchina, è Mariele Sonnante, il docente disincantato e disadattato è David Romanazzi. Direzione di scena e scenografia, efficace nel dipingere una scuola italiana sempre più sgarrupata, di Fabio Verdolino, presidente di Grocà.
Finale a sorpresa, poi, quello affidato a Davide Aversa, Marta Loliva, Simone Magro, Melania Marinelli, Vittoria Primavera e Federico Sgobba, i quali, dando man forte agli interpreti in scena, dalla platea hanno intonato alcuni versi di Sogna, ragazzo sogna di Roberto Vecchioni.