Con la Santa Messa, officiata dal vescovo della Diocesi di Conversano-Monopoli monsignor Giuseppe Favale, domenica sera ha preso avvio l’anno giubilare che culminerà il 29 dicembre 2024 quando la Parrocchia Il Salvatore festeggerà un “compleanno” speciale: quarant'anni dall’apertura al culto.
Un anno di festa e di lode voluto fortemente dal parroco, don Antonio Napoletano, che nel saluto al Vescovo, all’inizio della celebrazione, ha ripercorso, documenti alla mano, date e pensieri salienti dell’avvio del cammino comunitario Il parroco ha ricordato che mons. Antonio D’ Erchia, vescovo allora di Conversano, l’11 febbraio del 1981 erigeva canonicamente la parrocchia con questo scritto: “poiché la città di Castellana-Grotte si sta espandendo sempre più, da non permettere a molti fedeli di raggiungere le proprie parrocchie senza difficoltà per ricevere i sacramenti ed esercitare comodamente tutte le pie pratiche spirituali, erigiamo la nuova parrocchia sotto il titolo di Il Salvatore e stabiliamo il seguente territorio della città di Castellana Grotte, delimitato a nord dalla ferrovia e il relativo territorio appartenente fino ai confini con Putignano, Conversano e Polignano a mare” mentre la posa della prima pietra avveniva il 17 aprile del 1983, alla presenza del Vescovo, delle autorità civili e militari e tutto il popolo.
In quell'occasione don Nicola Pellegrino, primo parroco designato della comunità così si esprimeva: “… oggi la comunità del Salvatore, la terra in cui sorgerà la nuova chiesa hanno ricevuto il loro battesimo. A questo battesimo tutti i fedeli castellanesi dovrebbero aver rivestito il ruolo e l'impegno di padrini. Un ruolo ed un impegno che debbano manifestarsi nel tempo e nell'operosa espressione di ogni solidarietà…” Dopo poco più di un anno necessario ai lavori di costruzione, il 29 dicembre 1984 la chiesa fu aperta e inaugurata e sempre don Nicola in quella occasione esortava i presenti con queste parole: “Il Salvatore non vuole essere solo un luogo di culto e nemmeno solo un’agenzia di servizi religiosi. Il Salvatore vuole inserirsi nel tessuto sociale e territoriale di Castellana in comunione e in confronto con tutte le sue componenti.” Don Antonio ha, quindi, invitato la comunità ad avere memoria grata per lo straordinario cammino compiuto in questi quarant’anni, “tanti nostri fratelli e nostre sorelle presenti in quegli anni non sono più con noi, molti altri si sono affacciati, tanti altri ancora potranno far parte di questa comunità”, e a cogliere quest’anno giubilare come straordinaria occasione “per riscoprire la bellezza di essere Chiesa in cammino, la gioia di vivere e sentirsi comunità” con la certezza che “il sinodo che stiamo celebrando, il rinnovo degli organismi di partecipazione, le opere di carità che la nostra comunità vive, sono segno di quel “camminare insieme” senza dimenticare nessuno.” Il Vescovo nel pensiero omiletico, ha rassicurato la sua presenza particolare in quest’anno, ha esortato la comunità a cogliere i vari momenti di preghiera, memoria e riflessione che il parroco ed il consiglio pastorale non mancheranno di proporre ai quali egli stesso avrà cura di partecipare, compatibilmente con gli altri impegni diocesani. Il Vescovo ha proposto una particolare riflessione che possa partire proprio dal nome dato alla parrocchia, Il Salvatore, per ricordare al popolo cristiano il perché ed il fondamento dello stare insieme. Con la particolare benedizione è ufficialmente partito il cammino di festa a via della Resistenza che avremo cura di raccontare passo dopo passo.
Nella foto, la posa della prima pietra.