L’onestà e l’umiltà erano i valori cardine della vita del professor Giuseppe Coletta (1914-1971), che, martedì 11 e mercoledì 12 giugno, sarà ricordato a 110 anni dalla nascita con due eventi promossi dall’ASP “don Giovanni Silvestri” e patrocinati dal Comune di Castellana-Grotte.
Vicesindaco e assessore all’istruzione e ai lavori pubblici dal 1952 al 1960, Coletta fu anzitutto insegnante di greco e latino nei licei classici di Conversano, Monopoli e Putignano, indimenticato maestro per diverse generazioni di studenti.
L’11 giugno alle 19, nella sala Giunta del Palazzo Municipale, un incontro, moderato dal giornalista Sebastiano Coletta, per tracciarne un profilo storico, introdotto dai saluti istituzionali del Sindaco di Castellana, Domi Ciliberti, e di Francesca Francavilla, presidente della casa “Don Giovanni Silvestri”. Seguiranno gli interventi di quanti hanno conosciuto Peppino Coletta negli anni della sua intensa attività politica e sociale: prevista la presenza, tra i relatori, di Nicola Rotolo, primo cittadino dal ’52 al ’65 e presidente della Regione Puglia dal 1975 al 1978. Fra’ Pio d’Andola, commissario di Terra Santa di Puglia e Molise, a lungo padre guardiano del Convento francescano di Castellana, ricorderà, invece, l’aspetto sociale e religioso della figura di Coletta, per 13 anni presidente del Comitato Feste Patronali di Castellana, fino al 1965. In chiusura, il professor Luigi Coletta, nipote di Peppino, del quale ha seguito le orme dell’insegnamento delle lettere antiche nel liceo “Majorana-Laterza” di Putignano.
Sicuramente, però, il nome di Giuseppe Coletta è indissolubilmente legato alla casa di lavoro e riposo per donne cieche, dedicata al sacerdote castellanese Giovanni Silvestri, grande amico di Coletta, col quale aveva condiviso l’idea di creare un luogo dove accogliere le donne non vedenti. Scomparso prematuramente nel 1955, don Giovanni lasciò a Peppino l’eredità di un grande progetto, che vide la luce solo nel 1964. Per realizzarlo, Coletta s’interessò personalmente alla raccolta dei fondi necessari per restaurare l’antico convento paolotto annesso alla chiesa di San Francesco da Paola (o San Giuseppe), coinvolgendo gli emigrati castellanesi negli Stati Uniti d’America, che addirittura costituirono un comitato presieduto da Giovanni “John” Aquilino. Invitato ufficialmente negli States, nel luglio del ‘59 Coletta si recò a proprie spese a Long Island (New York), prendendo parte a incontri pubblici e ricevimenti per sensibilizzare all’importanza di un luogo che sarebbe stato casa per tante persone meno fortunate. Così s’inaugurava finalmente la residenza per non vedenti, di cui Coletta fu presidente fino all’improvvisa scomparsa nel 1971, a soli 56 anni.
Mercoledì 12 giugno, sempre alle 19, il chiostro dei paolotti, sede dell’ASP “don Giovanni Silvestri”, ospiterà il concerto lirico “O luce di quest’anima” (in caso di maltempo, l’evento si terrà nell’attigua chiesa di San Giuseppe). Protagonisti il soprano Antonella Romanazzi, accompagnato al pianoforte da Marco Cadario. A fare gli onori di casa, Francesca Francavilla, mentre a Sebastiano Coletta spetterà il compito di introdurre criticamente le arie di Rossini, Bellini, Verdi e Puccini in programma. Dalla timbrica molto dolce e versatile, Antonella Romanazzi consegnerà al pubblico emozioni indelebili nel segno della musica, strumento potentissimo per celebrare il sessantesimo anniversario dell’inaugurazione della casa di riposo e per custodire e tramandare il ricordo del suo primo presidente, vissuto donandosi agli altri con semplicità, gentilezza e bontà d’animo, senza mai negare il proprio aiuto. Un esempio per la politica e per i giovani che sono il futuro della società.